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Scoperta psicosetta a Novara: donne e bimbi ridotti in schiavitù

psicosetta novara

Dopo 30 anni sgominata una psicosetta operante a Novara: donne e bimbi, ridotti in schiavitù, erano i fedelissimi del capo.

Una psicosetta è stata sgominata a Novara: violenze sessuali, adepti ridotti in schiavitù. Coinvolti, in questo vero e proprio dramma psicologico, bambini e donne. Quest’ultime erano per la maggior parte le cosiddette “adepte-schiave” che a loro volta schiavizzavano le vittime: commesse anche violenze sessuali a danni di minori. Il capo della setta, secondo l’indagine della polizia di Novara scattata in seguito all’operazione ‘Dionisio‘, è un uomo di 77 anni. La psicosetta è stata smantellata dopo due anni di indagini: compiute perquisizioni in 26 abitazioni e in 21 locali. Coinvolte le città di Novara, Milano, Genova e Pavia.

È di pochi giorni prima la notizia che 25 persone, tra cui 19 minorenni, sono stati iscritti nel registro negli indagati per aver ordinato, sul dark web, abusi e torture su bambini dietro pagamento in criptovaluta. L’accusa è di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere.

La psicosetta di Novara

La psicosetta aveva base a Novara ma operava tra Lombardia e Piemonte. Come ricostruito dagli inquirenti, gli adepti – soprattutto donne – dovranno rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, oltre a violenza sessuale su minori. Gli adepti, infatti, grazie a pratiche di indottrinamento, riuscivano a reclutare e costringere a pratiche sessuali ragazze ma anche bambine.

La psicosetta di Novara operava ormai da circa 30 anni avvicinando decine di persone tra adepti, figure che poi assumevano un ruolo nell’organizzazione per individuare nuove vittime. Il 77enne dirigeva un’organizzazione piramidale: era circondato da quelle che gli uomini della squadra mobile piemontese hanno definito ‘fedelissime che rispondevano ai suoi ordini’. Al momento, comunque, non si segnalano arresti ma solo denunce.