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Incinta dopo rimozione delle tube: l'ospedale dovrà mantenere figlio

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Un intervento sbagliato condanna l'ospedale di Brescia a mantenere il figlio di una donna rimasta incinta dopo rimozione delle tube.

Può succedere di rimanere incinta dopo la rimozione delle tube? Se l’operazione non è effettuata correttamente la risposta è sì: lo sanno bene all’ospedale di Brescia dove una donna ha presentato denuncia per un’operazione non riuscita. Si era recata agli Spedali Civili per la rimozione della tube perché non voleva avere più figli. Risultato? La donna è rimasta incinta. E adesso il Tribunale Amministrativo Regionale ha condannato il nosocomio di Brescia al ‘mantenimento’ del figlio indesiderato.

Incinta dopo rimozione delle tube

Come riportano le cronache locali, infatti, il giudice ha disposto un assegno mensile di 300 euro nei confronti della famiglia vittima del caso di ‘malasanità’. L’esposto in Procura è stato presentato dall’avvocato Paolo Persello: marito e moglie hanno deciso di adire per vie legali poiché la gravidanza indesiderata ha rovinato loro i progetti di vita che avevano in mente. Una motivazione più che valida per il giudice che ha inflitto la condanna nei confronti del nosocomio lombardo.

L’intervento di rimozione delle tube non è stato eseguito correttamente e la donna non è stata sterilizzata. Per questo motivo gli Spedali Civili di Brescia dovranno versare, mensilmente, un assegno di 300 euro al figlio indesiderato della coppia. Ciò dovrà accedere fino al 25esimo anno di età: la famiglia sarà risarcita, in totale, per una cifra pari a 92mila euro. Una somma, comunque, neanche vicina a quella richiesta dalla donna e dal marito: loro avrebbero voluto un risarcimento di oltre 390mila euro.