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Caserma sequestrata a Piacenza, il gip: "Totale disprezzo dell'uniforme"

caserma piacenza

Sono accusati di svariati reati i carabinieri della caserma Levante di Piacenza, con il gip che ha parlato di "Totale disprezzo della divisa".

Sono stati resi noti i nomi dei carabinieri arrestati a Piacenza ma è ormai certo che si tratta della prima inchiesta di questo genere in Italia: la caserma Levante di via Caccialupo è stata infatti sequestrata. Tra le accuse spaccio di droga, estorsione ed arresti illegali per un’inchiesta che lascia senza parole persino gli stessi membri dell’autorità giudiziaria, a partire dalla procuratrice capo di Piacenza Grazia Pradella: “Faccio un po’ fatica a definire carabinieri questi soggetti. Non c’è stato nulla o quasi nulla di lecito per quello che abbiamo potuto percepire”.

Sequestrata caserma dei Carabinieri a Piacenza

Un’intera caserma è stata “arrestata”. Questa la notizia che arriva sulla stazione Levante di via Caccialupo. Con un’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con la Polizia Locale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, sono stati arrestati alcuni dei carabinieri della caserma che è finita nel mirino dei pm. L’ordinanza di custodia cautelare porta la firma del pm Matteo Centini. Alcuni militari sono in carcere, altri agli arresti domiciliari. A guidare tutta l’inchiesta il neo procuratore della Repubblica Grazia Pradella.

Le prime ricostruzioni

Secondo le prime informazioni trapelate, i militari in arresto sono 6 insieme ad altre 12 persone. Tra i reati ci sarebbero spaccio di droga, torture, arresti illegali ed estorsione. Per l’accusa, i reati sarebbero iniziati nel 2017 e, durante il lockdown a causa del coronavirus, alcuni carabinieri avrebbero prodotto delle false autocertificazioni per degli spacciatori di Piacenza. Proprio grazie a quei documenti questi ultimi avrebbero raggiunto Milano per il rifornimento di droga.

Le prove “false”

Oltre ad aiutare gli spacciatori, tra i vari episodi che riguardano i carabinieri ci sono pestaggi, in particolare di un cittadino arrestato ed accusato ingiustamente, con prove false, per spaccio. L’inchiesta è partita dopo la segnalazione di un ufficiale dei carabinieri che si è trovato a lavorare a Piacenza.

Il commento del gip di Piacenza

A margine delle indagini delle forze dell’ordine sono giunte anche le dichiarazioni del gip di Piacenza, che nell’ordinanza di custodia cautelare parla di “condotte poco trasparenti e gravemente scorrette” sia nei confronti dell’autorità giudiziaria che verso chi è stato ingiustamente vittima degli arresti ingiustificati. Attività di tipo illecito che vanno inserite: “Nell’ambito di un generale atteggiamento di totale illiceità e disprezzo per i valori incarnati dall’uniforme indossata.

Escort nell’ufficio del capitano

Secondo le prime testimoniante, fornite da due dei carabinieri arrestati, la caserma piacentina sarebbe stata teatro anche di incontri sessuali tra gli agenti e due escort, presumibilmente introdotte nell’edificio in occasione di una ricorrenza di uno dei militari. Stando a quanto affermato sempre dal gip, lo scenario descritto dai due carabinieri interrogati: “È quello di un’orgia tenutasi addirittura all’interno dell’ufficio del Comandante Marco Orlando, dove si era creato un tale scompiglio che le pratiche erano state sparpagliate a terra”.