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Coronavirus, per il professor Tritto è: "Chimera creata in laboratorio"

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Secondo il professor Giuseppe Tritto, il coronavirus Sars-CoV-2 sarebbe frutto dell'unione creata in laboratorio di due diversi ceppi virali.

Torna alla ribalta l’ipotesi del coronavirus creato artificialmente in laboratorio e a difenderla questa volte è il professor Giuseppe Tritto, presidente del World Academy of BioMedical, che durante la rubrica televisiva Fatti e Misfatti condotta da Paolo Liguori ha sostenuto l’impossibilità di un’unione naturale tra i due ceppi virali da cui ha avuto origine il Sars-CoV-2, rendendo la creazione in laboratorio l’unica opzione possibile per spiegare la nascita del virus.

Coronavirus, l’ipotesi della creazione in laboratorio

Nel corso della trasmissione il professor Tritto ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Cina Covid19 – La chimera che ha cambiato il mondo”, in cui afferma come il Sars-CoV-2 sia una cosiddetta chimera ricombinante, cioè un virus: “Che nasce da due ceppi diversi che unendosi originano un nuovo agente virale. […] I ricercatori hanno isolato due ceppi di virus, uno trasmesso dai pipistrelli e uno dai pangolini. Ma non ci sono possibilità che queste due infezioni si siano unite tra loro in maniera naturale”.

Come affermato da Tritto inoltre i due ceppi di coronavirus riscontrati nel pipistrello e nel pangolino presentano altissime affinità con quello rilevato negli esseri umani, rispettivamente del 94% e del 96%. Tuttavia il professore dichiara che: “In medicina esistono delle ricombinazione chiamate wild. Sono mutazioni naturali, non create in laboratorio. Nel nostro caso però, è molto difficile che i due animali siano entrati a contatto. […] Per avere una chimera ricombinante, un pipistrello avrebbe dovuto mordere il pangolino così a fondo da trasmettere il virus, il che è impossibile“. Il pangolino infatti è un mammifero con il corpo ricoperto di scaglie molto dure che difficilmente possono essere scalfite dal morso di un pipistrello.

Per quanto riguarda invece il presunto laboratorio cinese dove ritiene che il virus sia stato creato, il professor Tritto afferma: “È un laboratorio classificato P4. Ciò significa che al suo interno vengono trattati patogeni certificati come dannosi per l’uomo. Queste strutture clonano virus e batteri per valutarne la virulenza e devono sottostare a rigorose misure di sicurezza. […] Quasi sempre lavorano in parallelo con i laboratori militari.