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Ocean Viking, fermo amministrativo per la nave da soccorso

La nave Ocean Viking attraccata a Porto Empedocle

Il provvedimento di fermo amministrativo ai danni della Ocean Viking permarrà fin quando non verranno sanate le irregolarità.

Dopo l‘autorizzazione allo sbarco di 180 migranti a Porto di Empedocle dello scorso 5 luglio, guai in vista per Ocean Viking, la nave da soccorso migranti della Sos Mediterranee ormeggiata nel porto siciliano, un fermo amministrativo è stato infatti emesso dalla Guardia costiera a seguito d’ispezione. Il provvedimento di fermo amministrativo Ocean Viking è scattato a seguito di un’ispezione eseguita dalle autorità italiane costiere e durerà fino a quando la ong salva migranti Sos Mediterranee, come afferma il verbale, non metterà mano alla regolarizzazione delle lacune tecnico sanitarie rilevate al suo interno.

Fermo amministrativo Ocean Viking

La nave da soccorso Ocean Viking rimarrà ormeggiata a Porto Empedocle fino a quando non saranno sanate le irregolarità emerse durante l’ispezione della Guardia costiera, la quale ha messo in luce “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa” – si legge nel fermo amministrativo Ocean Viking messo a verbale – “tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai migranti svolto dalla nave, così come alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino”. La nave salva migranti Ocean Viking ha vissuto nei giorni scorsi attimi di tensione prima di attraccare all’approdo siciliano per i vuoti legislativi lasciati dal dl sicurezza Salvini ma anche per il mancato rispetto della normativa sul riscatto dei migranti in mare e in particolar modo sull’accordo di Malta sulla redistribuzione che, a detta dei volontari di Sos Mediterranee, verrebbe sistematicamente denegato e calpestato. La Guardia costiera annuncia inoltre che “la nave è stata sottoposta a fermo amministrativo che permarrà fino alla rettifica delle irregolarità rilevate in sede ispettiva“. “Per alcune di esse“- chiarisce il documento – “sarà necessario l’intervento dello Stato di bandiera che detiene la responsabilità della conformità della nave rispetto alle Convenzioni internazionali e alla legislazione nazionale applicabile“.