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Carabinieri arrestati: chi sono e com'è nata l'associazione a delinquere

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Com'è nata l'associazione a delinquere messa in piedi dai carabinieri arrestati e chi sono questi ultimi?

Le indagini effettuate a Piacenza sui sei carabinieri arrestati per reati a vario titolo tra cui spaccio di droga, pestaggi ed estorsione continuano a rivelare particolari sulla nascita della loro associazione a delinquere che essi stessi avevano paragonato a Gomorra.

Carabinieri arrestati: come nasce l’organizzazione

L’organizzazione messa in piedi è nata dallo spaccio di droga sequestrata ai pusher o direttamente acquistata, rivenduta poi attraverso una rete di intermediari dipendenti dagli stessi Carabinieri. “Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi. In poche parole abbiamo fatto una piramide, noi siamo irraggiungibili“, si sente in un’audio intercettato. In un’altra registrazione compare il paragone con la nota serie tv: “Non hai capito? Hai presente Gomorra? Le scene di Gomorra. Guarda che è stato uguale! Tu devi vedere che schiaffoni gli ho dato“.

Come si evince da queste parole dallo spaccio si è poi passati alle violenze e ai finti arresti. Nell’ordinanza si fa infatti riferimento al pestaggio di un cittadino innocente e accusato di spaccio di stupefacenti attraverso prove false, costruite ad arte per poter giustificare la cattura.

Come si è arrivati alla scoperta

L’operazione delle autorità che ha portato al sequestro della caserma è partita mesi prima dell’effettivo fermo. Fondamentale è stata la testimonianza di un militare che, mentre era interrogato dalla Polizia locale per un’altra inchiesta, ha raccontato quanto gli aveva detto un uomo picchiato da quegli stessi Carabinieri.

Uno di loro era stato poi individuato nel corso di un’indagine per droga insieme ad alcuni spacciatori al casello di Milano. Tutto in piena emergenza coronavirus quando gli spostamenti erano ridotti al minimo assoluto e che hanno fatto reso necessario ricorrere alle intercettazioni telefoniche. Grazie ai trojan installati sui loro dispositivi e alla testimonianza dell’ex militare di Piacenza, ora impiegato a Cremona, si è riusciti a capire cosa girasse intorno alla caserma emiliana.

Chi è Giuseppe Montella

Ritenuto il leader dell’organizzazione criminale, Montella sembra essere il Carabiniere responsabile degli episodi più agghiaccianti. Era lui infatti ad aver picchiato il titolare di un concessionario per farsi vendere un’auto a un prezzo molto più basso del richiesto. Lui ad essersi acquistato una villa da 270 mila euro, 16 moto e 11 macchine di lusso, probabilmente con i denari ricavati dallo spaccio. Sempre lui ad aver organizzato una festa nella sua abitazione in pieno lockdown.

Chi è Salvatore Cappellano

Cappellano è uno degli appuntati della caserma Levante. In un’audio insieme a Montella ha commentato un episodio verificatosi all’interno dell’ufficio del Comandante Orlando. Secondo quanto ricostruito dal Gip, esso avrebbe avuto tutte le configurazioni di un’orgia alla presenza di due donne, presumibilmente escort, con le quali i militari avrebbero consumato rapporti sessuali.

Chi è Angelo Esposito

Originario di Napoli, Esposito è uno degli appuntati coinvolti nell’inchiesta.

Chi è Giacomo Falanga

Falanga è uno degli appuntati arrestati ed è originario di Pozzuoli.

Chi è Daniele Spagnolo

Classe 1990 e di origini siciliane, Spagnolo è anch’egli un appuntato.

Chi è Marco Orlando

Si tratta del comandante della stazione Levante di Piacenza, attualmente agli arresti domiciliari.

Chi è Stefano Bezzeccheri

Bezzeccheri è il comandante della Compagnia di Piacenza. Secondo le intercettazioni avrebbe spinto i suoi sottoposti ad effettuare il maggior numero di arresti possibile in modo da “vincere” la competizione con le compagnie limitrofe.