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Coronavirus, aumentano ricoveri al Cotugno: riattivata la rianimazione

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Al Cotugno di Napoli è stata riattivata la rianimazione per i nuovi ricoveri di coronavrirus registrati negli ultimi giorni.

Sale a 17 il numero dei ricoveri per malati di Coronavirus al Cotugno di Napoli, dove nella giornata di venerdì 24 luglio è stato necessario riattivare il reparto di rianimazione per un 30enne affetto da polmonite. Nella struttura rimangono disponibili solo 8 posti letto, in attesa di ripristinare i 60 già utilizzati durante il lockdown.

Riapre rianimazione al Cotugno: salgono i ricoveri

L’Ospedale Cotugno di Napoli ha dovuto riaprire il suo reparto di rianimazione, a causa dell’aumento di ricoveri per malati di coronavirus. Salgono a 17 i casi all’interno della struttura, dove nella giornata di venerdì 24 luglio si è aggiunto un 30enne di Cimitile, affetto dalla classica polmonite da Covid.

Il 118 lo ha trasportato d’urgenza in terapia sub-intensiva, viste le sue condizioni di salute preoccupanti. L’uomo era appena tornato dai Balcani (vige la quarantena per chi rientra da Romania e Bulgaria). A questo punto i medici sono alla ricerca di tutti i contatti che hanno viaggiato con lui per sottoporli ai test.

Carenza di posti

L’aumento dei casi è arrivato in pochi giorni e senza preavviso. Per questo motivo la direzione sanitaria ha dovuto ripristinare in fretta e furia il reparto di rianimazione, che però al momento conta solo 8 posti disponibili.

lg.php?bannerid=939&campaignid=525&zoneid=1173&loc=https%3A%2F%2Fwww.vesuvioliveMolti dei ricoverati in condizioni cliniche più serie raccontano di un recente viaggio o rientro dall’estero e dunque sono da considerare casi di importazione ma non mancano anche casi italiani“. Queste le prime dichiarazion di Roberto Parrella, direttore dell’Unità complessa di malattie infettive del Cotugno.

“Oggi abbiamo dovuto dichiarare alla centrale operativa del 118 la non disponibilità per altri ricoveri in attesa di riattrezzare i 60 disponibili in questo padiglione. È impressionante rivedere le file al pronto soccorso per fare i tamponi”, ha concluso Parrella.