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Lombardia, caso camici: indagato il governatore Attilio Fontana

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Il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, risulta indagato dalla Procura di Milano

Il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, risulta indagato dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta riguardante la fornitura di camici e altro materiale da parte della società gestita dal cognato Andrea Dini.

Indagato il governatore Fontana

Attilio Fontana risulta indagato dalla Procura di Milano nell’inchiesta riguardante la fornitura di camici che la società Dama spa, gestita dal cognato e partecipata anche dalla moglie del governatore, ha ottenuto con affidamento diretto dalla Regione Lombardia in piena emergenza Covid-19. In base a quanto si evince dall’Ansa, nell’inchiesta risultano indagati lo stesso Dini e Filippo Bongiovanni. Quest’ultimo è il dg dimissionario di Aria spa, la centrale acquisti regionale, per turbata liberà nel procedimento di scelta del contraente.

La nuova iscrizione nel registro degli indagati di Fontana sembra sia arrivata nella giornata in cui è stato interrogato Filippo Bongiovanni. Quest’ultimo, in base a quanto riportato da Il fatto quotidiano, avrebbe raccontato al pm che la Regione Lombardia e la sua centrale acquisti nelle fasi più difficili dell’emergenza Coronavirus hanno dovuto operare in uno stato “quotidiano” di necessità, in un’emergenza fronteggiata dalle strutture regionali con grande sforzo ed impegno.

A proposito della vicenda lo scorso 7 giugno Fontana, così come riportato dal Corriere della Sera, aveva affermato: “Dalla Regione non è stato eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito. Non sapevo nulla della procedura attivata e non sono mai intervenuto in alcun modo”. Per poi aggiungere: “Durante il periodo di crisi, appurato che da Roma non sarebbero mai arrivati in tempo gli aiuti, Regione Lombardia è stata costretta ad incaricare la propria centrale acquisti, ARIA spa, per assicurare l’approvvigionamento di forniture e servizi per fronteggiare l’emergenza ricorrendo all’istituto della procedura negoziata ex art. 53 d.lgs. 50/2016 Codice degli appalti. Ogni giorno servivano centinaia di migliaia di mascherine, camici, visiere con urgenze e quantità che superavano di almeno cento volte (in alcuni casi anche migliaia) le ordinarie necessità di approvvigionamento pre Covid. Tra le tante aziende lombarde che hanno accolto la nostra richiesta di aiuto c’è la Dama SpA che ha convertito la sua produzione in dispositivo di protezione individuale per medici e operatori sanitari, tanto che il 14 aprile 2020 erano diversi gli articoli apparsi sui media che riportavano questa notizia positiva. La stessa società si è distinta anche con una una donazione di 60.000 euro sul fondo straordinario per l’emergenza istituito da Regione Lombardia, e ha fornito gratuitamente mascherine e camici ad ospedali e amministrazioni comunali”.