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Mario Cerciello Rega, la moglie:"Non perderò un'udienza"

La moglie di Mario Cerciello Rega

Ad un anno di distanza dalla morte del brigadiere Mario Cerciello Rega, la moglie chiede una verità che tarda ad arrivare.

Ad un anno di distanza dalla morte del brigadiere Mario Cerciello Rega, la vedova Rosa Maria Ersilio ha sete di giustizia e non si darà pace finchè non verrà fatta piena luce sulla vicenda che portò agente a perdere la vita. Ieri, nel luogo in cui il vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri fu ucciso il 26 luglio del 2019, via Pietro Cossa a Roma, il SIM dei carabinieri ha organizzato una fiaccolata in ricordo a cui ha partecipato pure il Sap, il sindacato autonomo di Polizia. “Mario è morto facendo il suo dovere, qui ha lasciato la sua anima” ha dichiarato la moglie di Mario Cerciello Rega.Questo è il cimitero che ho a Roma, è un luogo sacro per me“.

Processo Mario Cerciello Rega

“Da questo processo mi aspetto giustizia” ha tuonato la vedova di Mario Cerciello Rega ai microfoni del Tg2, ricordando come non si sia mossa da Roma nell’attesa che venga celebrato il processo in cui risultano indagati i due giovani americani Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth. Proprio Elder è stato recentemente intercettato dicendo di aver subito un tentativo di strangolamento da parte del vicebrigadiere Cerciello Rega, una versione dei fatti tutta da comprovare.

Fiaccolata in memoria di Mario Cerciello Rega

Intanto la moglie del vicebrigadiere non si dà per vinta fin quando non potrà presenziare ad un processo che renda giustizia al senso del dovere del brigadiere ucciso: “Lui ha dato la sua vita per la sua fiamma e la sua fede” denuncia Rosa Maria Ersilio , che conclude: “Ho ripreso a lavorare perché Mario questo mi ha insegnato. Nei momenti più duri della sua vita si è rialzato e ha visto cosa doveva fare. La sua forza è la mia“.