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Coronavirus, il bilancio del 28 luglio 2020: 11 morti e 181 nuovi casi

coronavirus, il bilancio in Italia del 28 luglio 2020

Nella giornata del 28 luglio in Italia sono stati registrati 11 morti e 181 nuovi casi di coronavirus: il bilancio completo.

È di 11 morti, 181 nuovi casi di coronavirus e 163 guariti il bilancio aggiornato a martedì 28 luglio 2020, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Nella giornata precedente sono stati registrati 170 nuovi casi positivi, 5 decessi e 147 guarigioni.

Coronavirus: il bilancio di luglio e Italia divisa

La pandemia di Covid-19 lungo la Penisola si presenta a macchia di leopardo. Tanti e diversi sono i cluster che sono emersi. Alcune realtà hanno spinto le amministrazioni locali a fare delle scelte drastiche. È il caso di Caccuri, piccolo paesino della Calabria che ha isolato i suoi 1.500 abitanti. La decisione è stata presa dalla sindaca, Marianna Caligiuri, dopo che una donna proveniente dalla Lombardia è risultata positiva al suo rientro al nord. Per almeno tre giorni è stata disposta la chiusura di tutte le attività, fatta eccezione per i supermercati. Preoccupa anche il cluster di Montecopiolo, comune in provincia di Pesaro Urbino. Secondo i primi tracciamenti sanitari, il contagio sarebbe scaturito da una cena di classe, dove un 42enne asintomatico ha generato un cluster. Nella città marchigiano si contano 10 soggetti positivi: vi si aggiungono i 4 casi di Macerata e i 2 rispettivamente a Fermo e Ascoli Piceno.

Segrate ha sconfitto il coronavirus

Tira un sospiro di solliev, Segrate, città alle porte di Milano, ormai Covid-free. L’ultimo cittadin0 positivo era un bimbo di cinque anni, risultato negativo al tampone. A darne notizia, lo stesso sindaco Paolo Michelimche su Facebook ha scritto un lungo post in cui ha gioito per la bella notizia, ma anche invitato i cittadini a non abbassare la guardia. “La fine di un incubo” ha sottolineato il primo cittadino.

Intanto gli esperti avvertono che le cifre di oggi non devono indurre ad abbassare la guardia.