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Nerini: "Dopo convegno negazionista ho deciso che non si può tacere"

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Il post di Roberto Fuso Nerini dopo il convegno "Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti"

Esperto in Marketing e Comunicazione, Roberto Fuso Nerini ha pubblicato alcuni scatti sui social con a corredo un commento attraverso il quale ha voluto indirettamente replicare al convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti”.

Il post di Roberto Fuso Nerini

Come si evince dal sito di The Vortex, Roberto Fuso Nerini è “Esperto in Marketing e Comunicazione con una spiccata propensione verso i new media e il digital. […] Associate presso The Vortex dall’inizio, principali aree di competenza, web marketing, social media marketing, e-commerce, relazione digitale e reputation. Studi in Scienze Politiche all’Università Statale di Milano”.

Attraverso un post su Facebook, Nerini ha scritto: “‘Viaggio nel Covid e (per fortuna) ritorno’. Questo il titolo del racconto a puntate che, a partire da settimana prossima, pubblicherò sul mio vecchio blog di viaggi – travellingfuso – inattivo ormai da troppo tempo. Ho pensato a lungo se espormi e mettermi in gioco direttamente con una narrazione della mia malattia e della mia esperienza. Ho resistito fin qui, per pudore, discrezione e mille altri motivi, ma dopo il convegno negazionista di ieri ho deciso che non si può tacere“.

Per poi aggiungere: “Confesso che mi sono incazzato come non mai e mi sono sentito veramente “umiliato e offeso”, con una ragione vera che è la sofferenza mia, dei miei cari e degli amici che mi hanno sostenuto durante questi mesi. Per cominciare, faccio qui quello che non avrei mai pensato di fare, pubblicando due foto di due momenti del ricovero pre-terapia intensiva con il casco e il respiratore che sono stato costretto ad indossare per garantirmi il respiro. Questa è la realtà. Questo è il Covid-19 visto dal lato dei pazienti, questo è quello che con i nostri gesti quotidiani dobbiamo evitare si ripeta: distanza sociale, mascherina, lavarsi le mani spesso e evitare il contatto fisico. Chi lo nega è complice e criminale“.

Le parole di Bocelli

Un convegno, “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti”, che ha destato particolare interesse e anche alcune polemiche. Tra i partecipanti anche Bocelli, che nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Quando siamo entrati in pieno lockdown ho cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e ho visto che le cose non erano così come ci venivano raccontate. I primi confronti li ho avuti in casa esprimendo qualche dubbio ma sono stato fustigato, i primi ad attaccarmi sono stati i miei figli, ma mentre il tempo passava, io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?”.

Per poi aggiungere: “Non posso pensare alla celerità con la quale sono state chiuse le scuole e, dall’altra parte, con la quale le discoteche si sono di nuovo riempite”. “Mi preme rivolgere un appello per dire che bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri in mano. Non posso pensare che i nostri ragazzi, io ho una figlia di 8 anni, debbano trovarsi in classe con la mascherina“.