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Proroga stato d'emergenza fino al 31 ottobre: cosa cambia?

Proroga stato d'emergenza cosa cambia

La proroga fino al 31 ottobre dello stato d'emergenza: cosa cambia per i cittadini?

La decisione del governo di prorogare fino al 31 ottobre lo stato d’emergenza per la pandemia di coronavirus ha generato non poche polemiche. Chi attacca l’esecutivo su questa questione lo fa accusandolo di voler istituire un regime dittatoriale che privi i cittadini delle proprie libertà a colpi di dpcm. Cosa cambia dunque con lo stato d’emergenza per gli italiani? Iniziamo col dire che questa particolare condizione attribuisce al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali” che possono essere o meno utilizzati. Si pensi ad esempio che questo status è stato dichiarato in Italia il 31 gennaio 2020, nell’indifferenza generale, e non è stato applicato fino all’8 marzo, quando cioè il coronavirus si era ampiamente diffuso in Italia.

Proroga stato d’emergenza: la politica

Anche le forze di maggioranza, come Pd e Iv, chiedono al Premier Conte di dare garanzie al Parlamento con alcuni “paletti”. In particolare la richiesta è di accompagnare l’atto di proroga a un decreto che fissi il perimetro in cui si muoverà il governo. A questo scopo Stefano Ceccanti, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, ha dettato al governo cinque punti per delimitare i poteri che il premier, con i suoi dpcm, avrebbe per effetto della proroga. L’opposizione resta comunque radicalmente contraria alla proroga perché, sostengono con sfumature assai diverse Fi, Fdi e Lega, è utile solo ad ampliare i poteri del premier.

Proroga stato d’emergenza: i cittadini

Questo lo scenario politico, ma per i normali cittadini cosa implica la proroga dello stato d’emergenza? Anzitutto la possibilità che, in caso di gravi focolai, possano essere istituite nuove zone rosse. Per quanto riguarda la scuola, il provvedimento permetterà di acquistare tutto il materiale necessario a far ripartire in sicurezza la scuola: mascherine, gel, banchi, distanziatori di plexiglas, saltando alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati. Inoltre, in caso di una seconda ondata di Covid-19, la proroga permetterebbe di reperire posti letto in strutture diverse dagli ospedali, ad esempio le caserme o gli alberghi. Per lo stesso concetto il governo ha la possibilità di bloccare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia. La proroga dello stato d’emergenza consente inoltre di poter lasciare in smartworking i dipendenti pubblici e quelli privati, secondo le modalità che vengono concordate con l’azienda.