> > Festa del Sacrificio: polemica per la preghiera islamica a Roma

Festa del Sacrificio: polemica per la preghiera islamica a Roma

polemica festa sacrificio roma

Nonostante il Covid, si terrà la tradizionale Festa del sacrificio a Roma. Insorge la polemica dei residenti e degli animalisti.

Si accende la polemica per la tradizionale Festa del Sacrificio, una preghiera islamica che ogni anno richiama a Roma migliaia di fedeli. Nonostante le norme anti Covid, l’amministrazione ha concesso la sua realizzazione. Forte il il disappunto dei residenti, mentre a Jesolo si ipotizza che il focolaio individuato in città sia partito proprio da una moschea. Insorgono le associazioni animalistiche per la macellazione del tradizionale montone in ricordo del sacrificio di Abramo.

Festa del sacrificio a Roma: è polemica

Nonostante le norme anticovid vigenti, si terrà comunque a Roma la tradizionale Festa del Sacrificio islamica, ma è la polemica si è già infuocata attorno alla decisione presa dall’amministrazione comunale. Ogni anno nella capitale migliaia di fedeli scendono in piazza per partecipare alla preghiera chiamata in arabo Id al Adha”, che ricorda l’uccisione del montone da parte di Abramo al posto del figlio Isacco per intercessione di Allah.

L’opposizione dei residenti

Proprio a causa del pericolo di un possibile rialzo dei contagi per il probabile maxi assembramento, i residenti del rione Esquilino sono già sul piede di guerra: “Il governo ha prorogato lo stato d’emergenza e poi si chiude un occhio su manifestazioni così rischiose?”, domanda Augusto Caratelli, presidente del comitato Difesa Esquilino-Monti.

La maggior parte dei fedeli che si ritroveranno a pregare sui marciapiedi di piazza Vittorio – commenta ancora il portavoce appartiene alla comunità bengalese, la stessa attenzionata dalle autorità sanitarie per i numerosi casi di contagio. È una pazzia”.

La furia degli animalisti

Non sono solo i residenti ad opporsi. Anche l‘Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) da anni lotta in prima linea per evitare macellazioni di questo tipo.

Nel rito, infatti è prevista un cruento sgozzamento dell’animale (pecora o capra) che è destinato a morire per dissanguamento. Una morte lenta e indecorosa che ha fatto infuriare la stessa presidente dell’associazione Carla Rocchi:Noi abbiamo già i nostri orrori e le nostre crudeltà, ci mancava anche questa barbara usanza religiosa”.

In occasione della Festa del Sacrificio ci arriva notizia di uccisioni di animali in ambienti domestici o comunque inidonei che contrastano con la sensibilità diffusa e le norme di igieneo. Il livello di repressione della macellazione fai-da-te è bassissimo”, denuncia con ribrezzo Rocchi. “Una vergogna che Roma permetta queste barbarie“, conclude la presidentessa.