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Italiani indossano sempre meno mascherine: in 100 giorni acquisti dimezzati

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Mentre in Italia i contagi da coronavirus aumentano, è più che dimezzato l'acquisto delle mascherine e crollano anche le vendite degli igienizzanti.

Dopo aver attraversato un periodo tanto difficile e delicato, gli italiani sembra si siano dimenticati delle dovute accortezze: igiene personale, mascherina e distanziamento sociale. In molti hanno riassaporato la bellezza della tanto acclamata “normalità”, rimpossessandosi della routine stravolta dall’emergenza sanitaria. Ma il coronavirus, sfortunatamente, non può ancora dirsi un lontano ricordo: mentre in Italia i contagi sono in aumento, gli italiani indossano sempre meno mascherine. L’acquisto, infatti, risulta più che dimezzato ed è drasticamente crollata anche la vendita dei gel igienizzanti. Solo a marzo, nel pieno della crisi sanitaria, igienizzanti per le mani e mascherine erano spesso introvabili. In molti hanno fatto rifornimento, ma ora sembra ci si dimentichi delle buone abitudini.

Coronavirus, calano gli acquisti di mascherine

Movida e aperitivi, serate in compagnia e spiagge affollate: torna la tipica estate italiana e in molti si dimenticano della mascherina. I numeri lo confermano: gli acquisti di mascherine in farmacia sono più che dimezzati nell’arco di 100 giorni. Stessa tendenza per l’acquisto di gel igienizzanti, per i quali oggi gli italiani spendono 10 volte di meno di quanto fatto all’inizio dell’epidemia. Mentre gli esperti ribadiscono l’importanza della mascherina e la necessità di non abbassare la guardia, Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha commentato: “È grave che gli italiani non indossino la mascherina, perché è una delle poche difese che abbiamo contro il virus“.

Secondo i dati raccolti ogni settimana dall’inizio di gennaio, gli acquisti delle mascherine hanno raggiunto l’apice nella settimana del 6-13 aprile, quando gli italiani hanno speso 5,5 milioni di euro in mascherine. Progressivamente le vendite sono diminuite: il punto più basso è stato registrato intorno al 20 giugno, quando la spesa ha raggiunto 1,7 milioni di euro. Nell’ultima settimana monitorata, quella del 20 luglio, si segnala una risalita negli acquisti pari a 2,271 milioni euro. La cifra, tuttavia, è ancora bassa, equivalente a meno della metà di quella registrata ad aprile.

Nella vendita degli igienizzanti, invece, si è toccato il picco il 9 marzo, con 4,536 milioni spesi. Mentre il 20 luglio c’è stato il punto più basso (521mila euro).

Il presidente di Federfarma ha aggiunto: “È vero, le nostre farmacie hanno visto almeno un dimezzamento delle vendite di mascherine. Questo è un fatto davvero grave perché come abbiamo imparato ormai tutti quanti le uniche difese che abbiamo contro la Covid sono tre: mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale”. Quindi ha sottolineato: “Queste cose le dico perché come operatore sanitario sono molto preoccupato, vedendo anche i numeri di risalita dei contagi, che tra l’altro sono relativi a infezioni contratte solo all’inizio dell’estate. Per noi farmacisti è solo una rogna vendere le mascherine su cui guadagniamo non più di 10 centesimi”.