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Udine, migranti in rivolta nell’ex caserma Cavarzerani

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Rivolta ad Udine di 400 migranti in quarantena obbligatoria. Per il sindaco: “Rotta balcanica sottovalutata”.

Proteste ad Udine contro il probabile prolungamento della zona rossa voluta dal sindaco della città, il leghista Pietro Fontanini. Protagonisti dell’episodio sono 400 migranti. Centro della protesta è stata la ex caserma Cavarzerani di Udine, dove gli extracomunitari stanno trascorrendo il periodo di quarantena obbligatorio a causa del coronavirus. Gli uomini e le donne reclamano migliori condizioni e un trattamento più favorevole. La rivolta, scoppiata lunedì 3 agosto 2020, ha reso necessario far intervenire i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Udine perché dall’esterno si vedevano alcune colonne di fumo. Insomma, una situazione davvero complicata.

La protesta dei migranti

Le proteste sono iniziate già qualche tempo fa. È stato un susseguirsi di episodi e di eventi che sono sfociati in una vera e propria rivolta. Grande difficoltà del comune nella gestione di questa complicata situazione. A tal proposito, infatti, l’assessore alla sicurezza del comune di Udine, Alessandro Ciani, ha fatto delle pesanti dichiarazioni“È colpa del governo che sta sottovalutando la rotta balcanica, si parla solo di Lampedusa. Oltre all’emergenza immigratoria c’è anche quella sanitaria. Ci confronteremo con questura e prefettura. La cittadinanza non vuole problemi per la salute pubblica. Va tutelato il diritto dei cittadini di non avere nuovi contagi e focolai.. siamo stati due mesi chiusi in casa e non vogliamo altri sacrifici. Gli udinesi sono stati corretti e hanno fatto grandi sacrifici nei mesi passati”.