> > Madre chiede distanza per il figlio, la risposta: "Il Covid non esiste"

Madre chiede distanza per il figlio, la risposta: "Il Covid non esiste"

distanza-figlio-spiaggia

Una donna in vacanza in Toscana è stata aggredita verbalmente dopo aver chiesto di rispettare le distanze per proteggere il figlio immunodepresso.

Triste vicenda di menefreghismo e intolleranza quella accaduta a una donna in vacanza sulla costa della Toscana, che si è sentita rispondere “Il Covid non esiste” e “Tieni il bambino chiuso in casa” dopo aver gentilmente chiesto a due bagnanti di poter rispettare le distanze di sicurezza dato che il figlio era reduce da un delicato intervento chirurgico. La donna è stata fortunatamente aiutata da alcuni bagnanti che hanno assistito alla scena e che hanno alla fine costretto le due turiste ad allontanarsi.

Chiede la distanza per il figlio, aggredita

L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di sabato primo agosto, quando in una spiaggia della provincia di Massa già fortemente affollata due turiste decidono di mettersi con i loro asciugamani proprio di fianco alla madre e al suo bambino, come racconta la donna: “Ho visto mio figlio guardarmi con occhi increduli e impauriti, come a volermi chiedere “mamma possono farlo?”.

A quel punto, la donna ha chiesto gentilmente alle turiste se potessero spostarsi a qualche metro di distanza, spiegando come il figlio avesse appena subito un delicato trapianto e fosse immunodepresso. La risposta però non si è fatta attendere: “Se è ammalato se lo tenga chiuso in casa, oppure si sposti lei”.

Una frase che ha costretto la donna a mettersi la mascherina e a far valere le proprie ragioni di fronte all’ignoranza: “Ho indossato la mascherina, perché mi sono venute vicino al volto, aggredendomi verbalmente, simulando di toccare mio figlio, rimasto impietrito seduto sulla sua sdraio, sbeffeggiandoci, urlando che il Covid non esiste e che stavamo limitando la loro libertà. Noi che abbiamo passato due anni tra casa e ospedale, 13 ore in sala operatoria, giorni interminabili in rianimazione”.

La malattia del bambino

Intervistata dal quotidiano Il Tirreno, la donna ha raccontato come il figlio abbia recentemente subito il trapianto di trachea e sia pertanto soggetto a problemi respiratori e immunodepressione: “Ha paura di essere toccato, ha paura di ammalarsi di coronavirus, perché per lui sarebbe letale; vorrebbe tornare a scuola, rivedere i suoi amici e compagni, dopo quattro mesi di isolamento solo io e lui. Da soli e sempre soli. Ha imparato che deve stare lontano dalle altre persone; sa che per adesso nessuno lo può avvicinare. Io gli dico che un giorno sarà diverso e lui mi crede”. Il piccolo soffre infatti di Tbm, nota anche come sindrome di Williams-Campbell, che parte dalla trachea e poi colpisce i bronchi e se non curata può portare anche alla morte.