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Sanità in Italia, 730mila persone vanno a curarsi in altre regioni

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Secondo l'ultimo rapporto del ministero della Salute sulla sanità in Italia, nel 2018 oltre 730mila persone hanno dovuto curarsi in altre regioni.

Continua in Italia il triste fenomeno dei viaggi della speranza interregionali compiuti dai nostri connazionali al fine di poter farsi curare da una sanità migliore rispetto a quella del loro territorio di provenienza. È quando emerge dall’ultimo rapporto annuale sulle attività di ricovero ospedaliero rilasciato dal ministero della Salute, nel quale viene evidenziato come nel 2018 oltre 730mila persone siano state costrette a lasciare la propria regione per recarsi in altre maggiormente attrezzate a livello sanitario.

Sanità in Italia, continuano i viaggi tra regioni

Analizzando i numeri del ministero della Salute emerge infatti come i cittadini costretti a spostarsi in altre regioni per potersi curare siano circa il 9% di tutti i ricoveri totali avvenuti nel solo 2018, ultimo anno per cui sono disponibili i dati. Una circostanza che non racchiude soltanto gli spostamenti effettuati al fine di curare gravi patologie necessitanti attrezzature specializzate, ma anche interventi di più ordinaria amministrazione che però a volte non possono essere sopperiti dalle rispettive sanità regionali.

Tra le regioni che ad esempio accolgono il maggio numero di pazienti provenienti dal resto d’Italia spicca la Lombardia, il cui sistema sanitario regionale ha curato nel 2018 circa 100mila persone d’oltreconfine, seguita da Emilia-Romagna e Toscana, Viceversa la regione da cui parte il maggior numero di persone alla ricerca di adeguate cure mediche è la Calabria, Seguita da Basilicata e Molise. Proprio per quest’ultima si segnala infatti come nel 2018 si siano recate fuori regione per motivi sanitari 27,7 persone ogni mille abitanti.

Le compensazioni economiche

Un travaso di pazienti tra regioni che nasconde tuttavia anche un analogo travaso di risorse economiche, dato che per ogni paziente la regione accogliente riceve del denaro dalla regioni da cui il paziente proviene. Per rendere meglio l’idea basti pensare che nell’anno rilevato dal ministero (il 2018) la Lombardia ha ricevuto circa 800 milioni di euro dalle altre regioni d’Italia per poter curare i loro pazienti, l’Emilia-Romagna ne ha ricevuti 360 milioni e la Toscana 150 milioni. Un meccanismo compensativo di circa 4,5 miliardi di euro; soldi che potrebbero essere utilizzati dalle regioni con carenze sanitarie per ammodernare le proprie struttura anziché spenderli per finanziare i viaggi della speranza.