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Coronavirus, Rt torna superiore a 1: "Tendenza all'aumento dei casi"

Italia, indice Rt del Covid sotto 1: casi regionali aumentati

L'Rt del coronavirus in Italia è tornato ad essere superiore ad 1: le regioni con indici più alti sono Trentino Alto-Adige e Sicilia.

Stando ai dati raccolti nel consueto monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute riferito al periodo tra il 27 luglio e il 2 agosto, l’Rt del coronavirus in Italia è aumentato e ha raggiunto quota 1,01: in ben undici regioni l’indice di contagio è superiore alla soglia critica dell’1.

Coronavirus: Rt superiore a 1

I tecnici hanno evidenziato che il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da coronavirus in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostri sempre più dei segnali che richiedono una particolare attenzione. Il documento parla di una tendenza all’aumento dei contagi come dimostrato anche dal bilancio giornaliero dei primi giorni di agosto in cui si è arrivati a superare soglia 400 casi positivi quotidiani.

In undici regioni l’indice di trasmissibilità dell’infezione è superiore a 1. Esse sono l’Emilia-Romagna (1.01), Campania (1.25), Lazio (1.08), Liguria (1.16), Marche (1.13), Trentino Alto-Adige (1.35), Puglia (1.1), Sicilia (1.62), Toscana (1.2), Veneto (1.28) e Lombardia (1.04). Si tratta di aree dove nelle ultime tre settimane si sono verificati focolai che fortunatamente non hanno comportato un sovraccarico dei servizi assistenziali.

Quanto ai tassi delle altre regioni, qui l’elenco con il relativo Rt:

  • Friuli-Venezia Giulia: 0.26
  • Calabria: 0
  • Abruzzo: 0.82
  • Basilicata: 0
  • Molise: 0
  • Piemonte: 0.87
  • Puglia: 1.1
  • Sardegna: 0.12
  • Valle d’Aosta: 0.11
  • Umbria: 0.58

Gli esperti hanno quindi ribadito la necessità di rispettare i provvedimenti di quarantena, identificando se necessario strutture dedicate per ospitare anche le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista. In caso contrario “nelle prossime settimane potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale“.

Per quanto riguarda l’età media delle persone contagiate, essa si è abbassata e si situa intorno ai 40 anni. Le cause sono da ricondurre alle caratteristiche dei focolai che coinvolgono sempre meno le persone anziane, ad un aumento tra i casi importati e all’identificazione di casi asintomatici tramite screening e ricerca dei contatti in fasce di età più basse.