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Covid, 834 nuovi focolai: mai così tanti positivi dal 28 maggio

focolai coronavirus Italia

Cresce il numero dei focolai covid in Italia, superando il record dello scorso maggio. Veneto sempre in testa, ma sorprendono i casi in Basilicata.

Il Ministero della Salute ha registrato 834 nuovi focolai di covid in Italia. Non si registravano numeri così allarmanti dal 28 maggio. L’indice rt di alcune regioni è aumentato nelle ultime settimane: in Veneto si sono registrati 183 casi, ma preoccupa la situazione in Basilicata e e in Abruzzo. Al momento i focolai sono monitorati, ma Ricciardi non esclude una chiusura localizzata.

Focolai covid: cresce il numero di casi

Continua a salire il numero di focolai covid registrati nelle ultime settimane in Italia. Al momento il Ministero della Salute rileva 834 nuovi focolai attivi. Non si registravano dati così allarmanti dallo scorso 28 maggio, quando si riscontrarono 552 focolai nella penisola.

Casi al momento tenuti sotto controllo, ma potrebbero rappresentare una spia d’allarme per Walter Ricciardi: “Riusciamo a controllare 700-800 focolai, ma se dovessero diventare molti di più, la situazione si complicherebbe. E bisognerebbe intervenire: non con nuovi lockdown, sia chiaro, ma con chiusure localizzate”.

Regioni a rischio

Da qualche settimana preoccupa anche la situazione interna di molte regioni, dove ben 11 realtà registrano un indice rt superiore a 1. In testa rimane sempre il Veneto, dove qualche giorno fa sono stati rilevati 183 nuovi casi. Seguono quasi sorprendentemente la Basilicata con 21 casi e l’Abruzzo con 39.

L’origine dei focolai però nè presto spiegata. Un ruolo importante nella diffusione del virus lo hanno avuto i centri di accoglimento dei migranti in Veneto, dove sono risultati positivi in 244.

Analoga situazione in Basilicata dove l’epicentro del focolaio si è registrato nel centro di accoglienza di Ferradina, in provincia di Matera. L’Abruzzo paga in parte il trasferimento a l’Aquila di molti migranti dalla Sicilia, ma non si sottovaluta la tipologia di focolai scoppiati nei centri di lavorazioni delle carni e nelle aziende agricole: a Teramo sono risultati positivi 9 lavoratori di uno stabilimento Amadori.