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Coronavirus, Crisanti: "Governo ha sbagliato a fare lockdown nazionale"

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Per Crisanti il lockdown nazionale è stata una scelta sbagliata: da febbraio ha infatti invocato la chiusura di singole aree.

Secondo il virologo Andrea Crisanti il governo non avrebbe dovuto imporre un lockdown nazionale ma chiudere e isolare soltanto le aree con maggior diffusione del coronavirus. É quanto avevano suggerito anche i membri del Comitato tecnico-scientifico tramite un verbale firmato il 3 marzo 2020.

Coronavirus: Crisanti sul lockdown nazionale

L’esperto già il 27 febbraio aveva affermato che le cose da fare erano due: circoscrivere la Lombardia e mettere in sicurezza il resto d’Italia vigilando sui focolai. Cosa che non significava chiudere tutto come è stato fatto ma attaccare immediatamente i piccoli cluster che c’erano, individuare tutti i contagiati con i tamponi e spegnerli subito. Esattamente come è avvenuto a Vo’ Euganeo dove i test avevano individuato un 3% di positivi e un R0 ipotizzabile a 3,6. “La cosa da fare subito era chiudere la Lombardia. Non il Paese“, ha ribadito in un’intervista al Messaggero. Secondo lui il governo ha invece dubitato dei consigli dei tecnici e preferito eccedere in cautela con un lockdown generalizzato.

Quanto ai nuovi focolai diffusisi in Italia come negli altri paesi europei, ha affermato che sono destinati ad aumentare sia per numero sia per dimensioni, soprattutto secondo lui verso la fine dell’estate. “L’obiettivo è far sì che rimangano cluster e non trasmissione diffusa. Altrimenti non saremmo in grado di controllare la situazione“, ha dichiarato. Per fare questo, ha continuato, è necessario che ognuno si comporti in maniera responsabile indossando le mascherine e rispettando le norme.

Infine una nota sul focolaio scoppiato in Veneto nell’ex caserma di Treviso dove oltre 240 migranti son risultati positivi. In particolare ha sostenuto che sia stato gestito male e che bisognava separare subito gli infetti dagli altri.