> > Vogliono vedere i Bronzi di Riace gratis, museo costretto a chiudere

Vogliono vedere i Bronzi di Riace gratis, museo costretto a chiudere

bronzi di riace

Il museo archeologico di Reggio Calabria è stato costretto a chiudere dopo che una comitiva ha forzato gli ingressi per vedere i Bronzi di Riace.

Episodio sconcertante quello accaduto al museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove nella giornata del 12 agosto un gruppo di quattro persone ha forzato gli ingressi dell’edificio per poter vedere i Bronzi di Riace senza pagare il biglietto. La comitiva ha oltretutto eluso i controlli della temperatura corporea con i termoscanner, rendendo dunque necessaria la chiusura temporanea del museo per permettere una completa sanificazione dei locali. Sull’accaduto stanno attualmente indagando le forze dell’ordine.

Chiuso il museo di Bronzi di Riace

A commentare l’episodio è il direttore del museo reggino Carmelo Malacrino, ancora senza parole per quanto accaduto: “Sono sconcertato e rammaricato sia per il disagio che l’episodio procurerà a quanti hanno prenotato per domani, sia per il gesto e le parole rivolte al personale, che ha sempre profuso grande impegno per accogliere i visitatori, tanto più in un momento delicato come questo in cui siamo sotto rischio sanitario”.

Come raccontato dal direttore infatti, il gruppo composto da quattro persone: “Ha forzato l’ingresso, contravvenendo alle indicazioni del personale e sfuggendo al controllo del termoscanner. […] Dopo essere entrato senza pagare, con toni minacciosi verso la vigilanza, il gruppo si sarebbe soffermato ad ammirare i Bronzi di Riace e quanto esposto nell’atrio”. I membri della comitiva sono stati poi identificati dagli uomini della Polizia di Stato giunti sul posto.

Sottolineando come il museo, che ha riaperto nella giornata di giovedì 13 dopo le procedure di sanificazione, debba rimanere baluardo della cultura e della conoscenza e bandire episodi come questo, il direttore ha concluso: “Confido nel lavoro dell’Autorità giudiziaria per l’accertamento dei fatti, per il quale ho già dato la disponibilità a fornire le riprese acquisite dalla videosorveglianza”.