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Coronavirus, Cartabellotta: "Scuole a rischio, equilibrio delicato"

Coronavirus, Cartabellotta: "Scuole a rischio riapertura"

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, parla di scuole e Coronavirus. La riapertura è imminente, bisogna farlo in sicurezza.

Secondo Nino Cartabellotta, la riapertura delle scuole con il Coronavirus è a rischio se aumentano i contagi. A preoccupare il presidente della Fondazione Gimbe, che costantemente analizza i dati durante la pandemia,“l’impressione è che ci si sia un po’ lasciati andare”.

Cartabellotta: “Riapertura scuole col Coronavirus? A rischio”

Secondo quanto afferma Cartabellotta a Open, in 5 giorni si sono superati i casi di contagio da Covid registrati la scorsa settimana, in 7. “Siamo ora in quella che possiamo definire fase di circolazione endemica del virus”, dice l’esperto, “La fase di grande espressione clinica, quella che abbiamo vissuto a marzo e aprile, possiamo dire che si è conclusa. Con le riaperture scaglionate tra il 4 maggio, il 18 maggio e il 3 giugno, il Paese ha ripreso a vivere”.

Per il presidente della Fondazione Gimbe, se si mantiene questa curva di contagi c’è il rischio di compromettere la riapertura delle scuole il 14 settembre. “La letteratura dice che la riapertura delle scuole non ha un impatto dirompente sull’incremento della curva, ovviamente se avviene con adeguate procedure di sicurezza che dovrebbero essere messe in atto”, afferma.

Cartabellotta: “La scuola deve organizzarsi”

“Sappiamo bene che la situazione italiana è abbastanza vetusta. Quindi la grande scommessa sarà quanto la scuola riuscirà ad organizzarsi in tempi brevi”, sostiene l’esperto, I bambini contagiano e si contagiano ma si ammalano poco, anche se vediamo dai casi degli ultimi giorni che è un problema che esiste”.

Nelle prime tre settimane di luglio 2020, ci sono stati circa 1.400 casi a settimana con una media di circa 200 al giorno. Dalla fine del mese, la curva ha ripreso a salire e fino all’11 agosto ci sono stati quasi 3mila contagi, circa 400 i giornalieri in media. “Quello che sfugge anche al dibattito pubblico e al decisore politico è che quando contiamo oggi i casi, parliamo di numeri relativi a quello che è successo da 3 a 4 settimane fa”, dice Cartabellotta.