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Discoteche chiuse, feste nelle ville: ragazzi assembrati senza mascherine

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Chiuse le discoteche, i giovani hanno iniziato ad organizzare feste nelle ville: i Carabinieri hanno provvedutoa denunciare gli organizzatori.

La decisione di far rimanere chiuse le discoteche, o meglio di tenerle aperte ma con l’attività del ballo sospesa, non ferma la movida e anzi incentiva l’abusivismo: da nord a sud ci sono già diversi casi di feste in maxi ville con centinaia di ragazzi assembrati e senza mascherine.

Discoteche chiuse: le feste traslocano nelle ville

Due di essi sono stati registrati nelle Isole Eolie in cui la protesta di villeggianti, turisti e isolani ha fatto scattare denunce e multe. A Filicudi per esempio un gruppo di giovani ha organizzato una festa con assembramento e che nel cuore della notte i Carabinieri hanno prontamente sospeso. Hanno infatti denunciato i due organizzatori sia per schiamazzi notturni sia per la violazione delle norme anti coronavirus.

Anche a Panarea oltre cento persone tra i 20 e i 22 anni si erano riunite in una mega villa. I vicini, intolleranti di fronte alla musica ad alto volume e al troppo rumore, hanno chiamato le forze dell’ordine che hanno segnalato otto ragazzi all’autorità giudiziaria di Barcellona Pozzo di Gotto. Hanno poi provveduto a sequestrare l’impianto acustico utilizzato.


A sottolineare come l’abusivismo e le maxi feste nelle ville continueranno fino ad inizio settembre è stato Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp. Si tratta dell’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e spettacolo che si è vista bocciare il ricorso al Tar contro la chiusura dei locali. Una decisione che a suo dire spinge i giovani a trovare nuovi spazi di aggregazione e forme alternative di divertimento “nei rave party non autorizzati, nelle feste private abusive e sulle spiagge”.