> > Miozzo del Cts: "A scuola niente deroghe sulla distanza tra studenti"

Miozzo del Cts: "A scuola niente deroghe sulla distanza tra studenti"

Miozzo scuola

Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico, precisa: "I contagi aumenteranno, ma no a nuove chiusure".

Considerando l’aumento dei contagi tra i giovani, Agostino Miozzo non esclude nuovi lockdown locali. Ribadisce quelli che definisce “i principi cardine sui quali è basata l’offensiva anti Covid devono restare inalterati” e ricorda che “il distanziamento deve essere di almeno un metro”. Miozzo in vista della ripartenza della scuola a settembre ha dichiarato: “Niente deroghe sulla distanza tra studenti”. Quindi ha aggiunto: “Scordiamoci le deroghe all’italiana, di quelle che una volta concesse restano per sempre. Saranno poche e transitorie, autorizzate di volta in volta dopo approfondita analisi”. Il coordinatore del comitato tecnico scientifico ha sottolineato l’esigenza di tornare sui banchi di scuola. Per lui, infatti, si tratta di “un imperativo che il nostro Paese deve avere nei confronti di 8 milioni di studenti, di due milioni di insegnanti e di operatori del mondo della scuola”.

Miozzo non esclude neppure l’ipotesi mascherina per gli studenti. Sulla questione, infatti, ha commentato:Ai ragazzi sopra i 6 anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle condizioni particolari, come l’uso o non uso della mascherina per un ragazzo o una ragazza non udente. Ma anche per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione”. Quindi ha precisato: “Ci saranno dei momenti del contesto locale e specifico che saranno di volta in volta valutati”.

Miozzo, il futuro della scuola

Intervistato dal Corriere della Sera, il coordinatore del Cts ha dichiarato:La scuola è il momento di aggregazione per eccellenza. Può spostare l’indice di moltiplicazione del virus, l’ormai noto Rt, di alcuni decimali. Se questo valore è ipotizziamo di 0,3 allora si può stare relativamente tranquilli. Ma se oscilla attorno a 1 e oltre, il rischio comincia a essere importante. L’Rt italiano almeno nell’ultimo rapporto di monitoraggio era proprio attorno all’unità”.

Sulle deroghe ha aggiunto: “Si è fatta molta confusione. Funzionerà che verranno valutate di volta in volta dal Cts sulla base di richieste bene argomentate. Autorizzeremo situazioni transitorie, non generalizzate, caso per caso. Avranno la durata di giorni, ore”. Poi ha voluto rassicurare: “No all’andazzo all’italiana. Non vale la regola del “per sempre”. Nell’ultimo verbale del comitato abbiamo chiarito questo punto. Immaginiamo delle circostanze particolari che potrebbero portarci all’eccezione. Per esempio la presenza nella scuola di portatori di handicap oppure la necessità da parte dell’istituto di trovare spazi alternativi e soprattutto di renderli idonei all’attività didattica. I ragazzi non possono essere messi in biblioteche o altre strutture prive di servizi.

Per garantire massima sicurezza a scuola, Miozzo consiglia: “Areazione degli spazi, igienizzazione ripetuta delle stanze. Bisogna trovare il modo di abbattere o contenere il rischio di contagio anche nell’ambito di situazioni non ideali”. Sul dossier scuola, invece, ha commentato: “È un documento molto complicato perché riguarda casi non semplici da affrontare. Il decreto della presidenza del Consiglio dell’8 agosto prevede che ogni deroga al distanziamento passi al vaglio di noi tecnici e così sarà”.

Banchi monoposto e mascherina

Sull’acceso dibattito riguardante i banchi monoposto, Miozzo assicura: “A scuola ci saranno. Il commissario per l’emergenza Arcuri ha assicurato che le richieste ricevute dal ministero dell’Istruzione dagli istituti verranno esaudite entro i tempi previsti. Non ci saranno banchi doppi. Su questo non si transige”. Quindi ha spiegato: “C’è un problema oggettivo e organizzarsi diversamente significherebbe contraddire la definizione che l’Organizzazione mondiale della sanità ha coniato per la parola contatto suscettibile di dar luogo al contagio di due persone. Si intende il rapporto ravvicinato per oltre 15 minuti con un soggetto positivo. Immaginiamo a scuola cosa succederebbe se dei ragazzi potessero sostare fianco a fianco per 5 ore in una giornata”.

Le mascherine, invece, sono “un’arma indispensabile”. “Sono obbligatorie dopo i 6 anni, sono uno dei pilastri della prevenzione. Come usarla correttamente? Se il docente è certo che i bambini siano seduti e distanziati, ad esempio durante un compito in classe o l’interrogazione, allora potrà consentire di abbassarla. Chi si muove in classe deve indossarla, i movimenti vanno protetti. C’è differenza tra staticità e mobilità. No la mascherina a mensa o in palestra, fermo restando il metro di distanza“, ha aggiunto.

Se a scuola si verificasse almeno un caso di positività, la classe o l’intero istituto finiranno in quarantena? “Non necessariamente un positivo determinerà questa conseguenza. Dipende dal ruolo e dalla mobilità di questa persona all’interno della struttura. Se ad avere il Covid è un funzionario della segreteria che non ha avuto contatti potrebbe non essere necessario isolare tutti quanti. Poi vorrei smentire una fake news. I bambini positivi non verranno prelevati dai marziani e portati sulla Luna. I primi ad essere avvertiti saranno i genitori come succede quando lo scolaro si sente male in classe per qualsiasi altro motivo”, ha tenuto a precisare Miozzo.

Sul possibile netto aumento dei contagi da coroanvirus, il coordinatore del Cts conferma l’andamento in crescita e commenta: “La curva è in lenta ascesa. Ma per il momento l’epidemia è sotto controllo. È molto probabile che nelle prossime due settimane i casi cresceranno ancora, effetto di una estate vissuta sull’onda del liberi tutti“. Quindi ha fatto sapere: Dopo le discoteche, per ora non c’è ipotesi di altre chiusure. I dati sull’occupazione degli ospedali e sulla capacità del sistema di tracciare i positivi ci rassicurano. Il servizio sanitario si è messo in moto, sa cercare, circoscrivere e curare. E per fortuna i cittadini stanno collaborando. Se hanno la febbre si autosegnalano”. Poi ha commentato il comportamento dei giovani: “Hanno commesso tante sciocchezze, speriamo abbiano capito che è ora di smetterla”.