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Coronavirus: Luciano, 58 giorni in ospedale e 17 in coma

Coronavirus, Luciano: in ospedale per giorni, si racconta

Luciano Barbone, in ospedale col Coronavirus per 58 giorni di cui 17 in coma. L'uomo ha voluto raccontare la sua terribile esperienza.

Luciano Barbone ha vissuto 58 giorni in ospedale con il Coronavirus. L’uomo di 60 originario di Cisterna, in provincia di Latina, ne ha passati 17 in coma e 41 in isolamento presso il reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale Goretti. Dopo la guarigione, ha voluto raccontare la sua terribile storia a Il Messaggero, lanciando un accorato appello.

Luciano, in ospedale col Coronavirus

Luciano ha sconfitto il Coronavirus ma la paura di ammalarsi di nuovo lo attanaglia. Ricordo poco di quando mi sono sentito male e nemmeno di quando mi hanno ricoverato”, dice, “Mi sono risvegliato nudo, con la flebo al braccio destro e a quello sinistro, con un tubo in gola”. Era aprile 2020 quando l’uomo si è ammalato: È stata dura continua ho imprecato, ho combattuto, poi ho pregato e ho sperato, un misto di emozioni forti, ti passa tutta la vita davanti e non sai se domani la sfanghi. Terribile”, racconta.

Durante il suo ricovero, per ovvi motivi, la moglie Daniela non ha potuto vederlo né avere contatti con lui, nell’angoscia di avere aggiornamenti sul suo stato di salute, per via telefonica. “Sapevamo soltanto che era in coma farmacologico dopo che si era aggravato al suo arrivo al pronto soccorso”, dice lei, “il giorno di Pasqua, attraverso una videochiamata, lo staff sanitario ce lo ha fatto vedere. È stata un’emozione fortissima, come il suo successivo ritorno a casa”.

La gioia delle dimissioni dall’ospedale

Nel palazzo dove vive Luciano Barbone, tutti i condomini hanno festeggiato il suo arrivo dopo le dimissioni dall’ospedale. Grazie ai medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario del Goretti, nessuno escluso che hanno avuto una parola di sostegno e di comprensione per noi malati per tutto il periodo della degenza: davvero esemplari”, dice l’uomo. Ora sono 3 mesi che è guarito dal Coronavirus, ma era molto debilitato per via del virus soprattutto perché soffriva di altre patologie.

L’appello di Luciano

“Sono uscito di casa qualche sera, negli ultimi giorni, e ho notato l’indifferenza, la superficialità nei facili assembramenti e nel fare a meno delle mascherine di protezione, racconta l’uomo, “Gente che non conosce l’inferno che abbiamo subito noi malati, sbagliato non comprendere che possono infettarsi e infettare persone sane e guarite dal Covid che ancora soffrono”. Il suo è un appello al buon senso, quello di non sottovalutare il rischio di contagio e un nemico invisibile. “La vita è una sola, non sprechiamola”, esclama Luciano.