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Viviana Parisi, si indaga sulle pasticche prescritte in ospedale

Viviana Parisi

Gli investigatori stanno indagando su dei farmaci che sarebbero stati prescritti a Viviana Parisi a marzo e che avrebbe assunto almeno fino a giugno.

Continuano le indagini sulla morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello, con gli investigatori che stanno cercando di ricostruire il decorso psicologico della donna. Secondo quanto appurato finora infatti, nel marzo scorso la 43enne si sarebbe recata all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto dove i medici le avevano riscontrato una forma di paranoia e dove le avevano prescritto dei medicinali che stando a quanto affermato dal marito avrebbe assunto almeno fino al mese di giugno.

Viviana Parisi, si indaga sui farmaci

Le indagini sui medicinali prescritti a marzo si collegano a quello che parrebbe essere un tentativo di suicidio compiuto dalla donna proprio nel mese di giugno, come ha raccontato anche la cognata: “Aveva chiamato il marito Daniele dicendo che si sentiva male perché aveva ingerito cinque o sei pillole. […] Ma non sappiamo se è stato un tentativo di suicidio”. La cognata raccontò poi che il marito la portò al Policlinico di Messina, dal quale però Viviana decise di andarsene firmando lei stessa le dimissioni.

Sulla base di un certificato medico redatto a marzo, quando si recò all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, viene inoltre specificato che la donna avesse avuto un crollo mentale dovuto a una crisi mistica, a seguito del quale le erano stati prescritti i medicinali incriminati. Il marito Daniele Mondello ha tuttavia specificato che: “Negli ultimi periodi non era un cura e non prendeva pillole”. Nel frattempo si attendono i risultati dell’esame scientifico sui vestiti indossati da Viviana Parisi il giorno della scomparsa, allo scopo di ottenere ulteriori dettagli in merito ala misteriosa morte.