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Sperimentazione del vaccino Covid, la volontaria: "Emozionata e orgogliosa"

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La sperimentazione del primo vaccino italiano Covid è cominciata all'Istituto Spallanzani: le parole della prima volontaria.

Sono passati esattamente 24 giorni dall’annuncio del ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma sul via libera alla sperimentazione del vaccino Covid italiano sull’uomo, oggi 24 agosto presso lo stesso Istituto romano è stata iniettata la prima dose di vaccino italiano. Si tratta del vaccino Grad-CoV2 – elaborato dall’azienda Biotech Reithera di Castel Romano e finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche – che usa un particolare virus dei gorilla, un adenovirus inoffensivo e incapace di moltiplicarsi che ha la prerogativa di raggiungere le cellule interessate senza essere riconosciuto dagli anticorpi e contrastato. Grad-CoV2 è il primo dei due vaccini italiani Covid19 prodotti nel tecnopolo di Castel Romano: l’altro è quello dell’azienda biotech Takis.

Le parole della prima “vaccinata” italiana

È una donna di 50 anni la prima volontaria ad aver ricevuto il vaccino in fase di sperimentazione in Italia. Si è detta “emozionata e orgogliosa” di entrare così a far parte della storia della lotta alla pandemia. Il suo unico desiderio è “di essere utile al nostro popolo. Mi auguro che la mia disponibilità possa essere d’aiuto per salvare vite e che le persone siano più responsabili per non mettere a rischio se stessi e gli altri”.

Le sue parole sono state riportate alla stampa dal direttore dell’Istituto, Francesco Vaia, che ha precisato che la donna è in buone condizioni di salute e non mostra effetti collaterali. Al momento “viene controllata ogni 4 ore, poi andrà a casa e verrà monitorata nelle prossime 12 settimane”.

Sperimentazione vaccino Covid: via libera

Mentre in Cina il vaccino è stato approvato una settimana fa circa, il primo vaccino italiano contro il Coronavirus della Reithera – proprietà svizzera, personale italiano – è stato dunque inoculato al primo volontario che, in base al protocollo messo a punto dallo ‘Spallanzani’, verrà tenuto in osservazione alcune ore. A questa prima fase ne seguirà una seconda, tra 4 giorni, grazie alla quale la somministrazione del vaccino italiano Covid interesserà altre due persone, poi altre quattro persone fino a raggiungere i 90 volontari del primo vaccino italiano Coronavirus. Si suppone che questo vaccino – i test fatti sui topi hanno dato buoni risultati circa la produzione di anticorpi neutralizzanti – possa permettere alla così chiamata proteina Spike di stimolare le cellule a riconoscerla e riprodurla trasportata in modo da poter generare gli anticorpi neutralizzanti, quelli cioè capaci di sconfiggere il Sars-CoV2. Se la fase di sperimentazione verrà superata, il vaccino sarà pronto per la primavera del 2021.