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Abruzzo, prima zona rossa dopo il lockdown: chiusa frazione di Lucoli

zona rossa in abruzzo

Il sindaco di Lucoli, in Abruzzo, ha chiuso la frazione di Casamaina a causa di 12 positivi: è la prima zona rossa dopo il lockdown.

Si trova in Abruzzo la prima zona rossa d’Italia dopo la fine del lockdown. Il sindaco di Lucoli (provincia de L’Aquila) Valter Chiappini ha deciso la chiusura della frazione di Casamaina dopo il rilevamento di 12 positivi, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare.

Abruzzo, zona rossa a Lucoli

Sono solo 12 i positivi individuati nel piccolo comune abruzzese, pochi se paragonati ad altri focolai sparsi per la penisola (basti pensare a quelli rilevati in un’azienda di Eboli o nello stabilimento Aia in provincia di Treviso), ma abbastanza, secondo il primo cittadino, per chiudere i confini e eseguire tamponi a tappeto sugli altri abitanti. “Non potevo aspettare, mi avrebbero potuto accusare di non aver arginato il contagio” ha spiegato il sindaco. Al momento sono 147 i tamponi effettuati (18 i risultati già arrivati: tutti negativi), ha continuato Chiappini: “Con grande senso civico, si sono presentati non solo i residenti ma anche i dimoranti. Questo allungherà un po’ le procedure per avere gli esiti. C’è anche il weekend di mezzo”.

La zona rossa resterà in vigore dalla mezzanotte del 28 agosto alla mezzanotte del 1 settembre.

L’allarme dell’Iss

Quello a Lucoli è solo uno dei 490 nuovi focolai rilevati dall’Iss. L’Istituto, nella giornata del 27 agosto, ha invitato alla prudenza, sottolineando che l’aumento dei casi (1.411 secondo l’ultimo bilancio del Ministero della Salute) e l’abbassamento dell’età media dei nuovi positivi, scesa a 29 anni, sono indice di un peggioramento della situazione nel Paese.