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Coronavirus, focolaio in casa di riposo a Treviso: 47 persone positive

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Almeno 47 persone sono risultate positive al coronavirus a seguito di un focolaio emerso in una casa di riposo a Spresiano, in provincia di Treviso.

Allerta a Spresiano, in provincia di Treviso, per un focolaio di coronavirus emerso all’interno della casa di riposo Villa Tomasi, dove nelle ultime ore sono stati riscontrati 47 positivi sia tra gli anziani che tra gli operatori sanitari della struttura. Al momento la task force della Usl locale ha già provveduto ad effettuare i tamponi al fine di accertare l’entità del cluster, anche se delle persone contagiate la maggior parte risulta essere asintomatica e in buone condizioni di salute.

Coronavirus, focolaio a Treviso

Stando a quanto riportato dalla stampa locale i primi casi di positività erano apparsi già nella giornata di mercoledì 26 agosto, con il contagio di dieci anziani e tre operatori sanitari. Nelle 24 ore successive tuttavia, una donna di 95 anni positiva al Covid e con importanti patologie pregresse aveva purtroppo perso la vita a seguito del trasferimento nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Treviso. Una situazione che ha reso necessario l’intervento della Usl della Marca al fine di circoscrivere il focolaio nel più breve tempo possibile. Nel frattempo altri due anziani sono stati ricoverati presso l’ospedale di Treviso.

Nella giornata di sabato 29 la task force della Usl ha pertanto effettuato i tamponi su tutti gli ospiti e i lavoratori della struttura, la quale conseguentemente ha provveduto a isolare gli anziani positivi in delle zone separate dell’edificio dove vengono assistiti da personale apposito. Per gli operatori sanitari contagiati è invece stato prescritto l’isolamento domiciliare.

Le parole della casa di riposo

Sul caso è intervenuto anche l’avvocato e amministratore della Prealpina Srl, società che gestisce la casa di riposo, Giuseppe Franceschetto, che ai microfoni dei giornalisti ha dichiarato: “Abbiamo sempre rispettato le misure di precauzione contro la diffusione del Covid-19, fornendo tutti i dispositivi di protezione. È facile immaginare che il virus sia arrivato dall’esterno. Al momento, però, non è possibile ricostruirne il percorso. […] Non si siamo accorti prima del contagio perché non era emerso alcun tipo di sintomo”.