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Coronavirus, scuola: arieggiare per 5 minuti le classi, ogni ora

Scuola, arieggiare contro il Coronavirus

L'infettivologo Galli ha dichiarato che, con il Coronavirus e l'inizio della scuola bisogna arieggiare ogni ora e per cinque minuti le classi.

Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco, ritiene che con il Coronavirus a scuola si debba arieggiare le classi per almeno cinque minuti ogni ora. Mancano pochi giorni all’attesa riapertura delle scuole, dopo la brusca interruzione che l’intero sistema ha dovuto subire a causa dell’epidemia.

Coronavirus e scuola: arieggiare le classi

Il dibattito sulla sicurezza negli istituti è ancora acceso, poche le certezze e tanti i dubbi, soprattutto per quanto riguarda la scuola pubblica. Il responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ci ha tenuto a specificare che il distanziamento tra studenti e docenti potrebbe non essere sufficiente a scongiurare un contagio.

“Sono problematiche di cui si deve parlare, perché con il solo distanziamento non si va da nessuna parte e tocca per forza mettere presidi di valutazione sanitaria nelle scuole”, ha dichiarato Galli, “Per il 14 settembre non so come saremo messi”. Questo il suo intervento durante la trasmissione televisiva L’Aria Che Tira su La7.

“La realtà è diffusa nel Paese”

“Dobbiamo tenere antenne vigili per andare a valutare eventuali nuovi focolai nel Paese e renderci conto che i nuovi casi in rianimazione e nuovi morti, che si registrano ora, sono ahimè il prodotto di questo tipo di situazione che vediamo”, ha sottolineato Massimo Galli. Secondo lui sarà improbabile tornare ai numeri di marzo 2020, anche se diversi focolai sono scoppiati a causa della movimentata estate italiana.

“Ce la siamo presa con quattro nazioni estere e la Sardegna, ma la realtà è diffusa nel Paese e ha riguardato molti dei nostri arenili e spiagge dove le discoteche aperte hanno dato il loro contributo”, ha specificato l’infettivologo, “In una situazione come questa parlare del salire e scendere dei numeri quotidiano ha poco senso”.