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Morte in campeggio, la sorella: "L'albero mi ha sfiorato la tempia"

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Straziata e in lacrime per la morte di Jannat e Malak, la sorella sopravvissuta ha spiegato cosa è successo nei loro ultimi istanti di vita.

La sorella sopravvissuta di Jannat e Malak, morte schiacciate da un albero mentre dormivano in un campeggio a Marina di Massa, ha raccontato alla Stampa cosa è successo negli istanti in cui il pioppo è caduto sulla loro tenda.

Morte in campeggio: parla la sorella sopravvissuta

Nissrin Lassiri ha spiegato che l’albero crollato le ha sfiorato la tempia e si è svegliata con le vertigini: “La testa mi girava così tanto che non capivo bene cosa fosse successo, ma mi era chiaro che le mie due sorelle stessero molto peggio di me“. Ha infatti sottolineato come la più piccola, Jannat, non rispondeva ai suoi richiami mentre Malak, trasportata d’urgenza in ospedale e deceduta poco dopo, parlava a fatica. La 19enne l’ha pregata di rimanere sveglia appellandola come una guerriera e implorandola di resistere, ma purtroppo il suo tentativo è stato vano.

In lacrime e straziata da una morte che ha definito assurda e ingiusta, vuole ora che le sue sorelle vengano ricordate per il loro sorriso, per la loro gioia e per il loro coraggio. Nissrin ha poi raccontato che con Malak condivideva la passione per il judo: “A casa eravamo tutti orgogliosi di lei. Se penso a un’immagine per ricordare le mie due sorelle penso a due piccoli angeli ma anche a due guerriere, perché entrambe erano determinate e senza paura“. Il sogno della sorella, oltre ad essere una campionessa sportiva, era anche quello di diventare avvocato, mentre lei vorrebbe fare la poliziotta.


Auspicandosi che le indagini possano accertare se esista un responsabile per la caduta fatale di quell’albero vecchio e marcio, la ragazza ha raccontato che il pensiero che le batte sempre nella testa non è quello di essersi salvata per un soffio ma quello di aver visto morire le sue sorelle minori. Ringraziando per la solidarietà mostrata dagli amici, dai professori e dal sindaco di Torino, non ha potuto fare a meno di ribadire che “i nostri cuori e le nostre anime sono a pezzi“.