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Scuola, la paura del fallimento economico dietro il ritiro dei figli

Alcuni genitori stanno decidendo di ritirare i propri figli da scuola: diversi i motivi

In Veneto diversi casi di ritiro di figli da scuola da parte dei genitori: un possibile contagio potrebbe affondare le economie di casa.

Sta facendo il giro dell’Italia il case history della famiglia di Vittorio Veneto (TV) che ha deciso di ritirare figli da scuola per timore che un possibile contagio in classe possa fa ripiombare l’attività familiare nell‘incubo del lockdown. La coppia, che gestisce un’impresa familiare da cui dipende il totale degli introiti, ha preferito mandare i due figli a studiare privatamente ma a quanto pare non sarebbe l’unico caso. Molte famiglie, per motivi a volte diametralmente opposti, stanno pensando seriamente al ritiro dei figli da scuola per evitare l’insorgenza di problematiche che potrebbero essere ancor più gravi. Si tratterebbe addirittura di un caso più delicato di quello di isolare il proprio figlio in caso di contagio perché ritirare i figli implicherebbe sostenere gli esami da privatista.

Genitori ritirano figli da scuola

Non sono certo ore tranquille per il rientro a scuola in Italia. Da Verbania al fresco contagio di Pozzuoli di oggi 4 settembre, le istituzioni scolastiche sono in pre allarme perché i casi di contagio non si arrestano e molti docenti veneti ‘a rischio’ avrebbero chiesto nei giorni scorsi di non rientrare. Come riporta Il Messaggero, quello di Vittorio Veneto non è il solo caso, nel trevigiano si stanno moltiplicando i casi di famiglie che starebbero pensando al ritiro dei figli da scuola per paura di finire nuovamente sul lastrico, dopo aver riaperto in mezzo a mille difficoltà.

Non solo paura della crisi

Il quotidiano romano elenca il caso di un’estetista o di genitori proprietari di un ristorante, che avrebbero chiesto un incontro alle autorità scolastiche per giustificare il perché di tale scelta. Dietro le motivazioni economiche, poi, ce ne sarebbero altre strettamente sanitarie, come quei nuclei familiari al cui interno vivrebbero soggetti immunodepressi o molto vulnerabili al Covid,e che l’esplosione di un focolaio a scuola potrebbe seriamente minacciare. I docenti veneti hanno fatto inoltre sapere che i genitori stanno richiedendo da mesi la Dad, la didattica a distanza, che però per legge può essere concessa solo se l’alunno o l’alunna si trovano in condizioni di fragilità.