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Batterio killer in ospedale a Verona: tre medici sono stati sospesi

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L'esito dell'inchiesta sul batterio killer all'ospedale di Verona ha portato la Direzione dell'Azienda Ospedaliera a dichiarare sospesi tre medici.

Tre medici sono stati sospesi dall’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona a seguito della vicenda del Citrobacter, il batterio killer presente in un rubinetto dell’acqua che ha causato la morte di quattro neonati, danni cerebrali ad altri nove e la chiusura di un reparto.

Batterio killer a Verona: medici sospesi

La comunicazione è giunta dalla Direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. I medici oggetti del provvedimento di sospensione sono Chiara Bovo, Direttore Sanitario dell’Azienda ospedaliera di Verona, Giovanna Ghirlanda, Direttore Medico della struttura, e Paolo Biban, Direttore della Pediatria.

Il batterio letale era annidato in un rubinetto che il personale della Terapia intensiva neonatale utilizzata per prendere l’acqua da dare ai piccoli. Dopo i 96 casi riscontrati di neonati contagiati dal 2018, Regione Veneto ha aperto un’inchiesta. Questa ha portato alla chiusura della struttura, riaperta solo venerdì 4 settembre 2020.

La rilevazione ha evidenziato carenze igieniche, sottostima del problema e protocolli di sicurezza non rispettati dal personale dei reparti ad alto rischio. Cosa che ha spinto la mamma di uno dei neonati deceduti a causa del batterio a protestare davanti all’ospedale: “L’autorevole commissione d’indagine conferma tutto quello a cui ho sempre pensato in questo lungo anno“. Aveva quindi lamentato la lentezza con cui si è proceduto alla chiusura del reparto, avvenuta solo dopo due anni quando lei stessa ha reso pubbliche le perizie medico legali che accertavano che la figlia fosse morta per il batterio.