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Covid, online i verbali del cts: il caso delle zone rosse di Bergamo

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Sono reperibili online i verbali di tutte le riunioni avvenute tra Cts e governo, compreso quello relativo alle zone rosse di Bergamo.

Sul sito della Protezione civile sono online tutti i 95 verbali delle riunioni avvenute tra istituzioni e Cts, in cui si svelano retroscena importanti sulla gestione delle zone rosse a Bergamo. Dal caso dei contagi in Lombardia, al lockdown, passando per la chiusura delle scuole, sarà tutto disponibile sul sito dopo 45 giorni dalla rispettiva seduta.

Verbali del cts: le zone rosse a Bergamo

Il Cts ha dato il permesso per la pubblicazione online sul sito della Protezione Civile dei 95 verbali di tutte le riunioni avvenute da febbraio a luglio 2020, in cui spiccano i pensieri precisi relativi alla gestione delle zone rosse a Bergamo.

Dal caso dei contagi provenienti dalla Cina, ai casi in Lombardia, passando per la chiusura delle scuole e l’effettivo ricorso ad un lockdown, ecco alcuni dei verbali più importanti che si potranno consultare.

Casi “sporadici” in Lombardia

La Lombardia insieme al Veneto sono risultate le due regioni più colpite dal covid, come poi appurato dal verbale del 21 febbraio. “Il Cts prende atto della segnalazione proveniente dalla Regione Lombardia di casi sporadici in via di conferma“.

Ricordiamo infatti che proprio al 21 febbraio risale il primo caso in Italia di Vo’ Euganeo, con primo morto registrato. Il caso del comune lombardo fu identificato come “caso 0” e si previde una limitazione della mobilità. La chiusuraa delle scuole fu diretta conseguenza.

Verbali sulle zone rosse Nembro e Alzano

In data 3 marzo il Cts propone “di adottare per Alzano Lombardo e Nembro, venti contagi a testa, le stesse misure restrittive adottate per gli altri comuni delle zone rosse”. Decisione che poi non venne attuata e che tuttora rimane una questione oggetto di indagine della Procura di Bergamo.

Sintomatici

In data 24 febbraio, il verbale numero 8 conferma l’ipotesi della sovrastima causata inizialemente dal numero di contagi non associati ai sintomi del virus. Così recita il verbale: “Le comunicazioni di positività non associate a sintomi determinano una sovrastima del fenomeno sul Paese, rendendo i dati non omogenei con gli altri diffusi dall’Oms. Si rileva che la quantità dei dati che giungono dalla periferia è insufficiente per definire un preciso profilo dell’epidemia; il Cts raccomanda pertanto l’invio di epidemiologi nelle aree con casi confermati per effettuare analisi accurate“.

Dubbi sulla scuola

La scuola è sempre stata la questione più rilevante per il cts, come dimostrano i due verbali della doppia seduta avvenuta tra il 4 e 5 marzo. Il Ministro Speranza si mostra perplesso nel chiudere le scuole: “Le scelte di chiusura dovrebbero essere proporzionali al contagio. Non esistono dati che ne indichino la inconfutabile utilità“.
Nella seduta del 5 marzo, si fa riferimento alla fuga di notizie del giorno prima, e si chiede aiuto al generale della Nato Bonfiglio per una maggior riservatezza sul tema.