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Riapertura scuole, per i presidi sarà difficile partire il 14 settembre

riapertura scuole

Secondo l'Associazione Nazionale Presidi le criticità in merito alla consegna di banchi e aule potrebbero pregiudicare la riapertura delle scuole.

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole in quasi tutta Italia (la Regione Campania ha infatti deciso di posticipare il ritorno in classe al 24 settembre) l’Associazione Nazionale Presidi si mostra scettica sulla possibilità di rispettare le numerose scadenze previste entro il prossimo lunedì 14, compresa quella sulla fornitura degli ormai noti banchi monoposto. I dirigenti scolastici italiani esortano infatti le autorità a trovare immediata soluzione alle criticità emerse, al fine di garantire il corretto inizio dell’anno scolastico per tutti.

Riapertura scuole, il commento dei presidi

A lanciare l’allarme è lo stesso presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, che afferma: “Tutto il personale scolastico è fortemente impegnato per la riapertura delle scuole, prevista per il prossimo 14 settembre. È evidente, però, che per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti. A quanto sappiamo, la consegna dei banchi monoposto, gli unici in grado di garantire il distanziamento, è in grave ritardo“. Nella giornata del 9 settembre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che la consegna dei banchi monoposto in tutte le scuole d’Italia sarà completata entro la fine del mese di ottobre.

Analoghe problematiche emergono secondo Giannelli anche per quanto riguarda la reperibilità delle aule scolastiche: “Perché gli enti locali non le hanno trovate ovunque, e l’assegnazione piena dell’organico, ovvero dei docenti da assumere per assicurare il servizio”. Il presidente dell’Anp avanza infine l’ipotesi di un ritorno alle differenziazioni regionali dell’inizio della scuola, in modo da poter dare a tutti i territori la possibilità di partire in sicurezza: “Se queste difficoltà non troveranno immediata soluzione, è oggettivamente difficile pensare che il termine del 14 settembre sia rispettato ovunque. È opportuno dunque valutare, sulla base di accordi tra enti locali e consigli di istituto, la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali”.