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Coronavirus, l'indice Rt in Italia sale a 1,14: 2.280 focolai attivi

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Secondo il monitoraggio dell'Iss e del ministero della Salute l'indice Rt nel nostro Paese è salito a 1,14, con contagi in crescita in dieci regioni.

Secondo il monitoraggio settimanale effettuato dell’Iss e del ministero della Salute l’indice Rt nel nostro Paese è salito a 1,14, con contagi da coronavirus in crescita in dieci regioni e 2.280 focolai attivi in tutta la penisola. Il rapporto prende in considerazione il periodo compreso tra il 20 agosto e il 2 settembre e stando ai dati riportati supera dunque la soglia di guardia fissata a 1, con un aumento delle nuove infezioni da Covid-19 per la sesta settimana di fila.

Coronavirus, indice Rt a 1,14

Analizzando i dati del monitoraggio ministeriale emerge inoltre come la maggior parte dei contagi sia avvenuta all’interno dei confini italiani, con soltanto il 15% dei casi che risulta essere stato importato da uno stato estero. Si osserva tuttavia una percentuale dell’11,1% di casi importati da altre regioni o province italiane.

A commentare il report è intervenuto anche il direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute Gianni Rezza, che ha evidenziato come: “Per la sesta settimana consecutiva aumenta il numero di casi Covid-19 nel nostro Paese anche se l’indice Rt si mantiene di poco superiore a 1. […] Bisogna tuttavia interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia , l‘Rt nazionale deve essere interpretato tenendo in considerazione il dato di incidenza.

L’innalzamento dell’età media

Rezza ha inoltre commentato il dato sull’innalzamento dell’età media dei contagi, che risale dopo aver toccato il minimo storico di 30 anni alcuni giorni fa: “Sono molti i focolai segnalati in diverse regioni italiane anche se sta diminuendo il numero di questi causati da rientri da aree turistiche. […] Aumenta purtroppo l’età alla diagnosi, che ora è di circa 35 anni, il che sta a significare l’inizio di una trasmissione intrafamiliare”. Circa il 28% dei contagiati ha infatti un’età media superiore ai 50 anni, quando soltanto due settimane fa il dato sui positivi over 50 aveva raggiunto il 20%.