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Scuole chiuse nel Lazio, insorgono le provincie: "Non torniamo il 14"

Alcune scuole nel Lazio vogliono ripartire il 24 settembre

Monta la protesta per far rimanere le scuole chiuse nel Lazio fino al 24 settembre: mancano supplenti, sedie e mascherine.

Avevamo già parlato, nei giorni scorsi, del rientro a scuola molto probelmatico nel Lazio, con il nullaosta concesso a molti sindaci di emendare attraverso le ordinanze il rinvio della data di inzio lezioni. Tuttavia, mentre dal prossimo lunedì 14 è previsto il ritorno in aula degli studenti laziali, alcune provincie hanno già fatto sapere che molte scuole resteranno chiuse nel Lazio. Se nella Capitale è già corsa contro il tempo per allinearsi ai criteri sul rientro a scuola della ministra Lucia Azzolina, appena fuori Roma si apre il fronte della ribellione: da Latina, a Rieti e Viterbo, si pretendono le scuole chiuse nel Lazio soprattutto quelle sedi elettorali, con uno slittamento di 10 giorni che aprirebbe l’anno scolastico il 24 settembre.

Lazio, perché le scuole chiuse?

A ben vedere i motivi alla base del rifiuto da parte delle provincie non sono solo quelli legati alle elezioni regionali 2020. A livello nazionale i presidi denunciano con forza la mancanza di mascherine ed aule, ma anche gli organi di governo infranazionali non sono da meno e lanciano l’allarme sulla scarsezza del personale docente che si è rifiutato a rimpolpare le file degli insegnanti laziali. Infatti – come ricostruisce oggi 11 settembre Il Messaggero – la maggior parte di coloro che sono stati chiamati a sostituire gli insegnanti di ruolo, in alcuni casi solo per pochi giorni, sono supplenti (molti dei meridionali) che, data la situazione Covid in Italia, preferiscono rimanere a casa.

Scuole Lazio, studenti in piazza

A qualche giorno dalla riapertura ancora troppo poco è stato fatto dal governo” ha intanto puntualizzato l’Unione degli Studenti che ha deciso di darsi appuntamento, insieme con i sindacati, a Roma in occasione della manifestazione nazionale del prossimo 25 e 26 settembre per protestare contro la gestione del rientro a scuola. Gli studenti tengono a precisare inoltre che”mancano i trasporti, i lavori di edilizia leggera non bastano, la dispersione scolastica è alle stelle e il numero dei docenti è insufficiente“.