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Scuola, Biasci: "Medici prescriveranno tamponi per un raffreddore"

Scuola

Paolo Biasci parla della scuola e del fatto che i medici andranno a prescrivere tamponi anche in caso di raffreddore.

Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri, ha parlato del rientro a scuola. Per tornare in classe dopo tre giorni di assenza servirà il certificato medico, per cui i pediatri dovranno attestare che il bambino non è positivo al Coronavirus, ma “tra la richiesta del tampone e l’arrivo dei risultati potrebbe passare una settimana“. La regola del certificato medico dopo tre giorni di assenza si riferisce ai bambini da 0 a 6 anni.

Paolo Biasci sul rientro a scuola

L’esperto, come riportato da Il Messaggero, ha spiegato che tenendo conto che è necessario un certificato medico per il ritorno in classe, i pediatri dovranno seguire la norma di effettuare il tampone per tutti i sintomi tipici dell’inverno, ovvero febbre, tosse, raffreddore, congestione nasale e mal di gola. Il pediatra si deve assumere la responsabilità, per cui deve assolutamente seguire le regole. “Se la mamma telefona al pediatra di famiglia, si esegue il triage telefonico e il pediatra decide se chiedere il tampone oppure no. Ovviamente, se la mamma telefona per tosse, raffreddore e febbre il pediatra tempestivamente fa richiesta per il tampone alla Asl” ha spiegato Paolo Biasci. I sintomi del Covid sono totalmente sovrapponibili a quelli dell’influenza, per cui “non esistono altre modalità di diagnosi attualmente validate se non il tampone molecolare“. L’esperto augura al più presto l’utilizzo di test rapidi, con una risposta di 15-30 minuti.

Ma quali sono i tempi di risposta di un tampone? “se il pediatra chiede il tampone per esempio lunedì mattina, in genere il tampone verrà effettuato giovedì. La risposta ci arriverà venerdì mattina. Quindi sarà passata quasi tutta la settimana. Quello che preoccupa, insomma, è proprio la lentezza tra la richiesta del tampone e l’arrivo del referto” ha spiegato Biasci. L’esperto definisce i bambini come “un serbatoio di diffusione del virus influenzale” e ammette che i medici potrebbero fare confusione tra i sintomi di influenza e Covid, per questo consiglia il vaccino antinfluenzale.