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Covid, il grande assembramento fuori l’ufficio immigrazione di Napoli

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Assembramento senza controllo fuori l'ufficio immigrazione di Napoli: la protesta dei sindacati.

C’è apprensione per quanto sta avvenendo a Napoli dove dalle prime ore di questa mattina, 14 settembre, una nutrita folla di persone si è riunita davanti all’ufficio Immigrazione della Questura, in via Galileo Ferraris, creando imponenti assembramenti e problematiche per il personale che lavora all’interno della struttura, a contatto ogni giorno con il pubblico, per il possibile rischio di contagio per il coronavirus. Fabrizio Gigliani e Bruno Stirparo (Usb) chiedono alla Questura di Napoli di “mettere in atto tutte le misure di sicurezza previste dal protocollo anti-Contagio a tutela della salute dei dipendenti e degli utenti”.

L’assembramento fuori l’ufficio immigrazione di Napoli

Nelle richieste avanzate dal sindacato di base Usb alla Questura di Napoli si legge: “Pulizie anche per i pavimenti dell’archivio; Rispetto alla tipologia di protezione delle vie respiratorie bisogna richiedere: filtranti respiratori (almeno di livello FFP2) poiché i lavorati rientrano nella categoria a contatto con il pubblico; un pubblico che, inoltre, non utilizza le mascherine chirurgiche. Il datore di lavoro fornisca, per ogni turno di lavoro, almeno 2 dispositivi di protezione filtranti, invece delle mascherine chirurgiche. Tamponi per il personale dipendente, non solo test sierologici. Immediato ritorno alla modalità di lavoro agile 5 giorni alla settimana, fin quando la dirigenza non sarà in grado di garantire realmente la sicurezza del personale. Maggiore attenzione e prevenzione per il personale in presenza che svolge attività di back office presso le postazioni mobili installate presso la sala di attesa riguardanti l’attività di prenotazione – appuntamento per acquisizione istanza asilo politico”.

“Ci giungono nuovamente notizie molto allarmanti dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli – affermano in una nota Fabrizio Gigliani e Bruno Stirparo (Usb) – La riapertura immediata del predetto Ufficio insieme al rientro del personale addetto, ha messo in pericolo nuovamente la salute tutta del personale e delle rispettive famiglie. i chiediamo, da domani, quali saranno le strategie che si vorranno apportare finalizzate alla tutela del personale addetto all’ Ufficio Immigrazione? Sembra incredibile che per accedere ad un supermercato ci sia bisogno del “pre-controllo della temperatura” e che invece la stessa misura non sia adottata per l’accesso in sicurezza presso una struttura pubblica. Tra l’altro tale misura è prevista dall’ultimo Protocollo quadro Rientro in Sicurezza del 24 luglio scorso firmato tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le organizzazioni sindacali”. Ricordiamo inoltre che, proprio all’ufficio immigrazione di Napoli, a metà agosto, si era verificato un caso di un poliziotto risultato positivo al coronavirus, che aveva avuto contatti con degli utenti ospiti presso un centro di accoglienza nel napoletano dove si era registrato un focolaio di covid-19.