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Morte Maria Paola Gaglione, la difesa del fratello: "Incidente fortuito"

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Durante l'udienza preliminare, il fratello di Maria Paola Gaglione si è difeso: "Non le avrei mai fatto del male".

È cominciata il 14 settembre l’udienza preliminare sulla vicenda della morte di Maria Paola Gaglione, vittima di un incidente stradale nella serata di venerdì 11 mentre era in moto insieme al fidanzato, Ciro Migliore. Della morte della ragazza è accusato il fratello Michele Antonio Gaglione che, nonostante sia indagato per omicidio colposo aggravato da futili motivi, si è difeso affermando che non era sua intenzione fare del male alla sorella.

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Nel corso dell’audizione, durata complessivamente due ore, Michele Gaglione ha confermato la tesi difensiva sostenuta fin dal primo momento anche dai suoi stessi familiari: non vi sarebbe stato alcun intento violento o omicida nei confronti della sorella Maria Paola. Ma è cosa nota che Michele non accettasse la relazione della ragazza con una persona trangender. Più volte si era infatti opposto alla sua frequentazione con Ciro, arrivando a minacciare il ragazzo e a intimargli di lasciare Maria Paola.

Il fratello ha ribadito davanti al giudice per le indagini preliminari come la morte della ragazza sia stata dovuta a un incidente fortuito e che per lui Maria Paola era più una figlia che una sorella. L’avvocato Domenico Paolella, legale di Michele Gaglione, ha inoltre illustrato il contesto in cui la crisi familiare si è consumata, con Maria Paola che da alcune settimane aveva fatto perdere le proprie tracce andando presumibilmente a vivere con il fidanzato. Paolella ha poi precisato come l’11 settembre scorso Michele l’avesse incontrata per puro caso, cercando in ogni modo di inseguirla soltanto per parlarle e convincerla a ritornare a casa.