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Morte Willy Monteiro, contestato l'omicidio volontario per aggressori

Chi ha ucciso Willy Monteiro

Il legale dei presunti aggressori di Willy Monteiro sarebbe pronto a contestare la modifica del capo d'imputazione in omicidio volontario.

L’avvocato Massimiliano Pica, legale dei presunti aggressori del 21enne Willy Monteiro, sarebbe pronto fare ricorso nei confronti dell’ordinanza di custodia cautelare per i suoi assistiti e contestualmente anche a contestare la modifica del capo d’imputazione da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi. L’avvocato Pica ha inoltre affermato che d’ora in avanti non rilascerà più dichiarazioni ai giornalisti: “Non rilascio più dichiarazioni, i giornali ne sanno più di me”.

Willy Monteiro, contestato omicidio volontario

Al momento tre dei quattro presunti aggressori si trovano reclusi all’interno del carcere di Rebibbia, Francesco Belleggia è invece agli arresti domiciliari, a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare contro la quale l’avvocato Pica sarebbe intenzionato a fare ricorso. In carcere rimangono attualmente i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli, reclusi all’interno di celle singole, sia a causa dei protocolli sanitari anti coronavirus che per evitare ritorsioni da parte di altri detenuti.

Proprio su quest’ultimo punto il garante per i detenuti del Lazio Stefano Anastasia aveva espresso preoccupazioni in merito all’incolumità dei protagonisti della tragedia di Colleferro, chiedendo: “Un’adeguata forma di isolamento cautelativo per impedire che i tre possano essere oggetto di attenzioni per così dire sgradite all’interno del carcere”.

In riposta alle richieste di Anastasia era arrivata però poco dopo la replica del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, che aveva così assicurato: “Vorremmo tranquillizzare il garante regionale del Lazio dei detenuti, Stefano Anastasia, che a Rebibbia, come in tutte le carceri italiane, sono garantiti i diritti dei detenuti e non solo quelli mediaticamente più in vista dei quali ultimamente si parla a discapito di tutti gli altri, a cominciare dalla loro stessa incolumità fisica”.