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Covid, ospedale Gemelli: "Crescono i ricoveri in terapia intensiva"

Ospedale Gemelli

L'ospedale Gemelli ha dichiarato che i ricoveri in terapia intensiva a causa del Coronavirus stanno aumentando.

L’Ospedale Gemelli di Roma ha lanciato l’allarme sul Coronavirus, sottolineando che i ricoveri in terapia intensiva stanno crescendo. A parlare con Adnkronos Salute è stato Massimo Antonelli, direttore del dipartimento Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico per il contenimento del Coronavirus. “Stiamo registrando un incremento dei ricoveri, anche di quelli in terapia intensiva. Un fenomeno tollerabile dalle strutture sanitarie, che non ha nulla a che vedere con quanto abbiamo visto a marzo, ma che non deve essere sottovalutato. Al momento sono circa 25 i pazienti nelle terapie intensive in tutta la regione Lazio, 6 dei quali da noi, 3 a Tor Vergata, 10 all’Umberto I e 8 ieri allo Spallanzani” ha spiegato il direttore.

L’allarme dell’ospedale Gemelli

Bisogna anche dire che la nuova organizzazione delle strutture e i letti in più assicurati a livello regionale consentono di affrontare la situazione con tranquillità. Se, per ipotesi, la situazione dovesse arrivare ad avere un impatto simile a quello di marzo-aprile dobbiamo sottolineare che oggi siamo anche più preparati: conosciamo meglio il nostro nemico e sappiamo identificare e trattare prima i pazienti con sintomi” ha spiegato Antonelli, aggiungendo che i pazienti impegnativi arrivano prima in ospedale e in terapia intensiva, per cui vengono trattati precocemente. “Se c’è una polmonite da Covid, i pazienti possono essere ventilati, o in base alle loro condizioni intubati, pronati (messi a pancia in giù) o sottoposti a circolazione extracorporea. E la risposta richiede tempo. Se a marzo i ricoveri in terapia intensiva duravano 3-4 settimane, adesso vediamo questi pazienti per 10-15 giorni, rispetto ai 4-5 giorni di un ricovero medio in terapia intensiva” ha spiegato l’esperto, sottolineando che la maggior parte dei casi intercettati non ha sintomi o ne ha pochi.

L’esperto ha voluto ricordare ancora una volta l’importanza del distanziamento, dell’uso delle mascherine soprattutto al chiuso e dove non c’è distanza, l’igiene delle mani e l’evitare gli assembramenti. “Dobbiamo sapere che queste precauzioni non dureranno per sempre, sono temporanee e si arriverà ad una fine. Ma a fare la differenza in questi mesi sarà proprio il senso di responsabilità con il quale decideremo di vivere la nostra vita” ha aggiunto Antonelli. La media di età dei pazienti è scesa tra i 40-60 anni, anche se in alcuni momenti era intorno ai 30 anni. “In terapia intensiva al Gemelli abbiamo 3 pazienti di 45-55 anni e 3 over 70. Il caso più grave ha 52 anni ed è in circolazione extra-corporea” ha aggiunto l’esperto, aggiungendo che il recupero totale potrebbe richiedere molto tempo.