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Omicidio don Roberto Malgesini, chi era il prete vicino agli ultimi

chi era don roberto malgesini

La vita di don Roberto Malgesini, morto accoltellato in piazza San Rocco a Como da un uomo con problemi psichici

Don Roberto Malgesini è stato accoltellato a morte nella mattina di martedì 15 settembre in piazza San Rocco a Como da uno straniero con problemi psichici che dopo poco si è costituito alle autorità. In tanti sono rimasti sconvolti per l’uccisione del prete, che ha dedicato la sua vita all’aiuto degli ultimi. Molti, alla notizia, sono accorsi davanti alla parrocchia per la commemorazione. Tra questi, anche diversi migranti che Malgesini nei mesi scorsi aveva accolto a braccia aperte.

Per me – ha raccontato Gabriel Nastase – era come un padre quando sono arrivato dalla Romania, solo, senza casa e lavoro, è stato lui il primo ad aiutarmi, poi ho trovato un’occupazione ma con lui sono sempre rimasto in contatto, se avevo bisogno di medicine, di essere accompagnato per una visita, chiamavo lui. Non meritava di morire così, spero ci sia giustizia“.

Chi era don Roberto Malgesini

Don Roberto Malgesiani era originario della Valtellina, ma da sempre in servizio a Como. Il cinquantunenne in questi anni si era dedicato all’aiuto dei meno fortunati: dai senzatetto ai migranti. All’inizio dello scorso anno era stato persino multato dai vigili urbani per avere fornito del cibo ai mendicanti che sostavano sotto il portico dell’ex chiesa San Francesco. Le porte della sua casa, tuttavia, non si erano mai chiuse di fronte alle richieste di sostegno degli ultimi.

A parlare di lui anche Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como, che collaborava a stretto contatto con il prete: “Era una persona mite, ha votato tutta la sua vita agli ultimi, era cosciente dei rischi che correva. La città e il mondo non hanno capito la sua missione. Questa tragedia è paragonabile a un martirio, voleva trasmettere un messaggio cristiano attraverso la vicinanza a queste persone. È una tragedia che nasce dall’odio che monta in questi giorni ed è la causa scatenante al di là della persona fisica che ha compiuto questo gesto. O la smettiamo di odiarci o tragedie come questa si ripeteranno. Spero che questo suo martirio possa contribuire allo svelenamento della società“.