> > Aborto farmacologico in Piemonte, stop a Ru486 nei consultori

Aborto farmacologico in Piemonte, stop a Ru486 nei consultori

aborto pillole

L'assessore Maurizio Marrone propone lo stop alla somministrazione della Ru486 nei consultori e all'aborto farmacologico in Day Hospital.

In Piemonte, al termine dell’emergenza Covid-19, l’aborto farmacologico non potrà più avvenire in Day Hospital e la Ru486 non potrà essere distribuita nei consultori. La Regione è pronta ad approvare una delibera che, dunque, va in contrasto con quelle che sono le linee guida dettate ad agosto dal Ministero della Salute.

Piemonte, nuova delibera sull’aborto farmacologico

La proposta è arrivata dall’assessore di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone. Egli si è opposto alle novità introdotte dal Ministero della Salute ad agosto a fronte dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Esse – dice Marrone semplificano e banalizzano la procedura, oltre a rappresentare un potenziale pericolo per la salute delle donne, private del supporto medico in un momento estremamente difficile. Eliminando l’obbligo di ricovero, la norma autorizza il ricorso alla pillola in regime ambulatoriale, quindi anche presso i consultori familiari, trasformandoli da luoghi preposti all’informazione per una scelta consapevole, come prevede la legge 194, in “abortifici” dove attuare direttamente l’interruzione di gravidanza“.

Marrone, oltre a promuovere lo stop della somministrazione delle pillole abortive presso i consultori e le interruzioni volontarie di gravidanza in Day Hospital, intende anche incentivare la collaborazione con le associazioni pro vita al fine di sostenere le madri che invece decidono di proseguire la gravidanza.

L’opposizione

In molti si sono opposti alla proposta dell’assessore di Fratelli d’Italia, che non ha delega alla Sanità bensì agli Affari legali. In particolare, netta la presa di posizione della sindaca di Torino, Chiara Appendino.

Il diritto di scelta sull’aborto – afferma – non si tocca. Non è la prima volta che qualche esponente politico decide di fare la sua becera propaganda sul corpo delle donne, entrando a gamba tesa sui temi dell’interruzione volontaria di gravidanza e delle sue modalità. In questo caso la manifestazione di ignoranza è arrivata dal gruppo di Fratelli d’Italia, tramite l’assessore della Regione Piemonte, Maurizio Marrone. Vorrei addirittura evitare di dargli visibilità, se non fosse che simili posizioni, in passato, hanno letteralmente distrutto l’esistenza di migliaia di famiglie e di donne. Quindi lo dico in maniera molto chiara: sull’aborto, il diritto di scelta non si tocca. Fermo restando che quanto dichiarato sino ad ora dall’Assessore dimostra una totale ignoranza tecnica sul tema ci batteremo in ogni sede affinché la tutela delle donne e il loro diritto all’autodeterminazione vengano rispettati“.