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Prete ucciso a Como, l'arrestato cambia versione: "Non sono stato io"

Roberto Malgesini

L'uomo accusato di aver ucciso il prete don Roberto Malgesini a Como ha cambiato versione durante l'interrogatorio davanti al gip.

Ridha Mahmoudi, l’uomo arrestato con l’accusa di aver ucciso a Como il prete Don Roberto Malgesini, ha cambiato versione. Il 53enne è stato interrogato in carcere dal giudice per le indagini preliminari e ha negato di essere il colpevole dell’omicidio del sacerdote. “Non sono io l’autore del delitto, non c’entro nulla” ha detto Mahmoudi. Era stato lui stesso ad andarsi a costituire dai Carabinieri, ammettendo l’omicidio e fornendo diversi dettagli relativi all’accaduto.

Prete ucciso a Como: gli aggiornamenti

Martedì 15 Settembre don Roberto Malgesini è stato ucciso a Como da un uomo di nazionalità di 53 anni, con diversi precedenti penali alle spalle, come maltrattamenti in famiglia ed estorsione, e due provvedimenti di espulsione, di cui uno in sospeso e uno non eseguito a causa del Covid. Viene descritto come una persona con problemi psichici, come hanno confermato diverse testimonianze di chi lo conosceva. Nessun disturbo effettivo, però, risulta essere certificato da un medico. Il prete lo conosceva e i due erano in buoni rapporti, visto che lo aveva aiutato in diverse occasioni.

Questo rapporto rende ancora più difficile capire cosa è realmente accaduto, anche perché non ci sono testimonianze dirette dell’accoltellamento. Secondo quanto ricostruito l’uomo potrebbe aver aspettato sotto casa il prete, poi potrebbe essere nato un diverbio, visto che si sono sentite delle urla, e poi il sacerdote è stato colpito da diverse coltellate. Le urla hanno attirato le persone, che hanno chiamato i soccorsi, ma per il sacerdote non c’era più niente da fare. L’assassino ha lasciato il coltello in un’aiuola ed è andato, sanguinante, a costituirsi ai Carabinieri, che lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio. Ora, però, si dichiara innocente.