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Condanna definitiva per Don Marino: abusava di una minorenne

Condanna definita per Don Marino

Condanna definita per abusi su una minorenne: Don Marino dovrà scontare 4 anni e 10 mesi.

Dovrà scontare 4 anni e 10 mesi di reclusione. È questa la condanna definitiva per Marino Genova, ex parroco di Portocannone che aveva abusato di una minorenne di 13 anni, Giada, nella primavera del 2009. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa dell’ex sacerdote, rappresentata dall’avvocato Carlo Taormina. La vittima era stata costretta all’epoca a ricevere anche profonde critiche da parte dei suoi concittadini che le asserivano delle colpe nella vicenda. “Dopo anni di grandi sofferenze – ha commentato Giada – di offese ricevute da persone che mi avrebbero dovuta accogliere e supportare e che invece hanno tentato in tutti i modi d’infangare la mia persona, la Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente questa storia indicando con pena passata in giudicato don Marino Genova colpevole”.

Condanna definita per Don Marino

“Sono contenta in parte – prosegue Giada – e reputo che nei miei confronti sia stata fatta una giustizia parziale, ma accolgo questa prima vittoria come spinta per poter ancora combattere in altre sedi. Volevo ringraziare l’avvocato Giuseppe D’Urbano che mi ha difesa con impegno in primo e secondo grado di giudizio, i miei attuali avvocati Pietro Cirillo e Pasquale Mautone che hanno mostrato grande professionalità, la dottoressa Luisa D’Aniello che mi ha sempre sostenuta e incoraggiata ad andare fino in fondo, l’Onorevole Stefania Ascari che ha manifestato coraggio, competenza e grande interesse per la mia storia”.

La sensazione di giustizia parziale espressa da Giada si riferisce al fatto che gli abusi, iniziati quando aveva 13 anni, si sarebbero protratti per quanto riguarda la sentenza solo per due mesi, fino al compimento del quattordicesimo anno di età, quando è stato ritenuto che potesse esprimere un consenso. Gli abusi sono andati avanti per altri 3 anni, ma per questi episodi la Procura ha ritenuto di chiedere l’archiviazione del capo d’imputazione.