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L'allarme Inail: "Troppi morti per Coronavirus contratto sul lavoro"

Coronavirus lavoro inail

Sono ben 27, secondo i dati rilasciati dall'Inail, le persone morte ad agosto per essersi ammalati di Coronavirus sul posto di lavoro.

I numeri relativi alle persone che hanno contratto il Coronavirus durante le ore di lavoro sono, secondo un’analisi condotta dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), sono in rialzo. Ben 27 i deceduti soltanto ad agosto, in prevalenza uomini con un’età media di 59 anni.

Coronavirus sul lavoro, l’analisi dell’Inail

L’Inail, dall’inizio della pandemia, ha raccolto i dati in merito ai lavoratori che hanno contratto sul posto il Coronavirus. In alcuni casi questo si è rivelato fatale, per uomini e donne di ogni età. Al 31 agosto le denunce di contagio a lavoro sono un totale di ben 52.209, con un’incidenza pari al 19,4% rispetto al totale dei contagiati nazionali. La fine del lockdown ed il conseguente ritorno in sede dei lavoratori, dunque, ha certamente generato un incremento dei casi di positività. I casi mortali, invece, sono un totale di 303, di cui 27 soltanto ad agosto. Gli ultimi deceduti sono per l’83% uomini in gran parte compresi nella fascia di età tra i cinquanta e i sessantaquattro anni. L’età media è invece più bassa se si guarda al totale dei contagi e, in questo caso, il 71,3% dei positivi sono di sesso femminile.

Ben chiari anche i dati territoriali: otto denunce su dieci sono al Nord. Nei dettagli, il 56,1% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguono il Centro (11,9%), il Sud (5,7%) e le Isole (2,1%). Relativamente ai morti, invece, il Sud (16,2%) è secondo soltanto al Nord-Ovest (56,4%) e precede il Nord-Est (13,2%), il Centro (12,2%) e le Isole (2,0%). Il primato tra le regioni resta in entrambi i casi alla Lombardia e, in particolare, alla provincia di Milano.

I casi di contagio in base ai settori

Se all’inizio della pandemia i casi di contagio sul posto di lavoro erano per lo più in ambito sanitario e dell’assistenza sociale, con la fine del lockdown, invece, i settori si sono ampiamente diffusi. Nei primi mesi dell’emergenza Coronavirus, secondo i dati dell’Inail, in ambito sanitario erano avvenuti l’80,2% dei contagi e il 34% dei decessi. Da maggio, invece, la percentuale di contagi in questo settore si è ridotta al 71,6% nel periodo marzo-maggio e al 56% nel periodo di giugno-agosto. I settori economici, come quello della ristorazione o delle agenzie di viaggio, hanno allo stesso tempo subito un netto incremento a seguito della ripresa lavorativa.