> > Mascherina obbligatoria anche all'aperto: dove vige la disposizione

Mascherina obbligatoria anche all'aperto: dove vige la disposizione

coronavirus mascherina foggia

Dalla Campania alla Puglia ad alcune zone della Liguria: dove è obbligatoria la mascherina anche all'aperto.

Dato l’aumento di contagi da coronavirus, diversi amministratori locali hanno emanato ordinanze volte a far indossare i dispositivi di protezione individuale all’aperto: ecco dove la mascherina è obbligatoria anche fuori dagli spazi chiusi.

Mascherina obbligatoria all’aperto: ecco dove

Il primo ad aver preso questa decisione è stato Giovanni Toti, neoeletto governatore della Liguria. Dopo la scoperta di alcuni focolai sul suo territorio ha disposto l’obbligo di indossarla per tutto il giorno nei luoghi dove vi è maggiore possibilità di assembramento. Vale a dire i centri storici di La Spezia e Genova. Per quanto riguarda il capoluogo le aree interessate sono quelle che vanno dall’ingresso doganale della stazione marittima fino alle seguenti vie: via Fanti d’Italia, la stazione Principe, via Balbi, piazza della Nunziata, largo Zecca, via Cairoli, via Garibaldi, via 25 Aprile, piazza Matteotti, Porta Soprana, via del Colle, via Ravasco, via Madre di Dio. Diversi sindaci liguri hanno esteso il provvedimento anche alle loro comunità, come per esempio è accaduto ad Aulla.

Mascherine obbligatorie h 24 anche in tutte le aree della Campania. Dopo una riunione con l’unità di crisi il governatore Vincenzo De Luca ha imposto l’uso dei dispositivi all’aperto dal 24 settembre 2020 al 4 ottobre 2020. La disposizione vale in ogni dove, indipendentemente dalla distanza interpersonale. Dall’obbligo sono esclusi i bambini di età inferiore ai 6 anni e i portatori di patologie incompatibili con l’uso della mascherina.

Da ultimo ha decretato l’obbligo anche il sindaco di Foggia Franco Landella. Anche qui il provvedimento vale senza vincoli di orario. L’ordinanza dispone anche la chiusura domenicale e nei giorni festivi di due centri commerciali. Un provvedimento necessario “dopo il diffondersi in maniera preoccupante dei casi positivi, testimoniati dall’elevato numero di contagi nella Rsa Unione Amici di Lourdes e dal caso di un dipendente comunale in servizio presso l’Ufficio Anagrafe comunale risultato positivo“.