> > Paura del contagio in Sardegna: a Sedilo cittadini vanno in auto-lockdown

Paura del contagio in Sardegna: a Sedilo cittadini vanno in auto-lockdown

coronavirus Sedilo

Aumentano i casi di coronavirus in Sardegna e cresce la paura del contagio: così gli abitanti di Sedilo vanno in auto-lockdown.

Dopo le restrizioni del comune di Orune, l’aumento dei casi di coronavirus a Gavoi ha spinto il sindaco a imporre un semi-lockdown: la paura del contagio cresce anche tra i cittadini di Sedilo, che hanno risposto all’emergenza sanitaria con grande senso civico e responsabilità.

Coronavirus, Sedilo è in auto-lockdown

Con 139 nuovi casi, cresce l’allerta coronavirus in Sardegna. Si tratta del numero più alto di casi giornalieri registrato nella Regione dall’inizio della pandemia. L’aumento dei contagi sta generando non poca paura tra i cittadini, suscitando spesso panico e terrore. A Sedilo, comune sardo con circa 2000 abitanti, preoccupa l’elevato numero di positivi: per il momento sono 46, ma il tracciamento prosegue. L’amministrazione locale, infatti, ha provveduto all’acquisto di novecento test sierologici.

“Qua in Sardegna eravamo un’Isola felice. Adesso i dati sulla diffusione dei contagi da coronavirus parlano chiaro: è giusto che i turisti vengano in Sardegna, ma forse non in questo modo. A dirlo è il sindaco di Sedilo, il 47enne Salvatore Pes.

Per il momento però, il primo cittadino fa sapere: “Insieme a ATS Sardegna e Prefettura abbiamo deciso di non avviare restrizioni ulteriori rispetto a quelle già applicate. Abbiamo rimandato l’apertura della scuole al 28 settembre in modo che ragazzi, insegnanti e personale ATA possano farvi ingresso in tranquillità. Per quanto riguarda alcuni locali abbiamo anticipato l’orario di chiusura. Ma il sindaco Pes ha anche tenuto a sottolineare che: “Diversi bar hanno volontariamente scelto di abbassare le loro serrande”.

I cittadini stanno dando prova di maturità e rispetto, manifestando il proprio senso civico e la forte responsabilità. Per questo motivo, per il momento, non si è rivelata necessaria la chiusura totale imposta dal Comune.La comunità sta rispondendo molto bene, tutti hanno compreso la situazione e le difficoltà che stiamo vivendo, sono molto soddisfatto“, ha infatti commentato Salvatore Pes. Così le vie del paese sono tornate deserte: poche le persone che passeggiano e poche le auto in movimento.

Intanto aumentano i ricoveri e preoccupa la situazione che il Sistema sanitario regionale sardo deve affrontare. Gli ospedali vicini sono tre, “ma di questi solo uno, il San Francesco di Nuoro, è dotato di un reparto di terapia intensiva dove però i posti sono solo una decina: è una situazione orribile. Così ha dichiarato il sindaco.