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Feto gettato nel cassonetto dopo un aborto, indaga la Polizia di Roma

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Una donna di 48 anni ricoverata per un'emorragia ha confessato di aver gettato il feto che aveva in grembo in un cassonetto dopo un aborto spontaneo.

Arriva da Roma la triste storia di una donna di 48 anni che, dopo aver avuto un aborto spontaneo, ha gettato in un cassonetto il feto di otto settimane che portava in grembo. L’episodio è stato narrato dalla stessa donna al personale sanitario del policlinico Casilino, dove era stata portata a seguito di una grave emorragia ginecologica causata proprio dall’aborto. Attualmente, gli agenti della Polizia locale di Roma stanno effettuando le ricerche per trovare il feto nella discarica di Rocca Cencia.

Roma, feto abortito gettato nel cassonetto

I fatti raccontati dalla 48enne – di etnia nomade e di nazionalità bosniaca – risalgono a martedì 23 settembre, quando la donna ha subito un aborto spontaneo all’interno di una baracca del campo di via Salviati, alla periferia sud di Roma. Dopo aver abortito e aver tagliato il cordone ombelicale infatti, la donna ha avvolto il feto in un asciugamano e lo ha gettato in un cassonetto dell’immondizia che è stato in seguito svuotato da un autocompattatore dell’Ama, l’azienda di raccolta rifiuti della Capitale.

Da qui, il contenuto del cassonetto è successivamente finito nella grande discarica di Rocca Cencia, dove al momento gli agenti del commissariato di San Basilio stanno effettuando delle ricerche al fine di ritrovare almeno i resti del feto. Nel frattempo, i militari hanno interrogato la donna fino a domenica sera per chiarire l’esatta dinamica dell’episodio, ma al momento del feto non è stata trovata alcuna traccia.